«Furbo, infantile, ma grande» di Daniela Daniele

«Furbo, infantile, ma grande» «Furbo, infantile, ma grande» Morelli: ha conservato la sua umanità IROMA MBARAZZATO? Certo. In difficoltà? Non più di tanto. Bugiardo? Forse, ma sulla propria, sacrosanta, intimità. Un cattivo presidente? No, tutto il contrario. Così la pensa Raffaele Morelli, psicoterapeuta, direttore della rivista Riza Psicosomatica, dopo aver visto il video in tv. Dottor Morelli, non ha avuto la sensazione che Clinton mentisse mentre rispondeva sulla propria relazione sessuale con Monica? «Chiunque di noi, se dovesse raccontare i particolari di un rapporto sessuale, non sarebbe in grado di ricordarli con l'ossessiva precisione che i giudici pretendevano da Clinton. Di un fatto del genere, che appartiene allo spazio intimo, può restare una sensazione. Un'atmosfera. Lo vedo, dopo molti anni di esperienza in psicoterapia: sugli spazi intimi, la verità è sempre molto sfumata. E' difficile ricordare a mente fredda ciò che si è fatto a cuore caldo». Tuttavia, a un certo punto il Presidente ha fatto intendere che non voleva rispondere. Forse ricordava? «Possibile, certo. E se ha mentito lo ha fatto su una verità che appare patetico scandagliare: se ha baciato oppure no il seno di quella ragazza, se ha giocato con lei. Perché di questo si è trattato, e la deposizione l'ha messo bene in evidenza: il gioco di un uomo bambino. Del resto basta pensare alla sua passione per il cane Buddy, o per la musica: Clinton è un uomo che sa ancora giocare». E un Presidente bambino, secondo lei, è una garanzia? «So di andare controcorrente, ma rispondo "sì, certo". Preferisco un Presidente bambino, uno che ha la mente aperta, a un Presidente rigido, bacchettone, che non sa vedere altro nella propria vita che il potere». Come giudica il fatto che la deposizione sia stata tra¬ smessa in tutto il mondo? «Se il mondo intero s'è messo davanti al video per assistere a questo "spettacolo", significa che la nostra è una cultura al tramonto e che invece di fare tante altre cose utili o mteressanti o piacevoli ci siamo trasformati tutti in guardoni. Riflettiamo su questo punto, ci farà bene». Perché tanto interesse, secondo lei? «E' un atteggiamento un po' plebeo: il bisogno di vedere il "re nudo". L'uomo più potente della Terra piegato, messo alla berlina. Ma sarebbe ora di uscire dallo stato di plebe e di notare che, tutto sommato, la deposizione di Clinton potrebbe aprire una nuova via all'immaginario collettivo». In che senso? «Questa è una grande occasione per il mondo intero di immaginare una leadership più umana. Di smetterla di pensare che un capo debba avere le qualità di un robot e nessun difetto». Come esce Clinton da questa esibizione di fronte al mondo? «Meglio di prima, a mio giudizio. E' un uomo vitale, che ha conservato il bambino dentro di sé - insisto sul carattere ludico del suo rapporto con la Lewinsky -, che ha saputo parlare anche dei propri sentimenti, che in quattro ore di deposizione non ha mai detto una parola contro la donna che l'ha messo nei guai, ma anzi ha avuto per lei toni paterni e una sfumatura di rimpianto. Furbo, sicuramente, scaltro ùi certe risposte. Ma mai arrogante, come tanti nostri politici si permettono, invece, di essere». Come reagirà Hillary? «Ha due possibilità: chiudere con lui, oppure giocare con lui. Così Monica non diventerà un tarlo, ma un'occasione per rafforzare l'unione tra il Presidente e la First Lady». Daniela Daniele

Persone citate: Clinton, Lewinsky, Morelli, Raffaele Morelli, Riza Psicosomatica