LE DUE SINISTRE E IL DEMONIO di Edmondo Berselli

LE DUE SINISTRE E IL DEMONIO LE DUE SINISTRE E IL DEMONIO prevedibile un loro ricongiungimento. E quindi prova a vedere se è possibile suddividere il lavoro e trovare un punto di equilibrio e un obiettivo che nessuno possa rifiutare. Sulla sinistra riformatrice il segretario Ds ha le idee chiare. Vuole tentare di reinterpretare in chiave aggiornata il patto d'azione concertato tra partito e sindacato. E' un tipico modulo socialdemocratico, però con la complicazione che D'Alema, da quando ha dovuto abbandonare l'idea della rivoluzione, non ha più dogmi, e non riesce a essere ostile verso le politiche liberalizzataci, mentre il sindacato è un corpaccione largamente corporativo, legato alle esigenze della propria base, alla grande industria e al pubblico impiego, ai lavoratori anziani e ai pensionati. Per questo D'Alema nel suo discorso ha chiesto a Cofferati una mano sul tema della flessibilità. E si capisce perché: il segretario Ds ha bisogno che il governo «produca» occupazione; non basta 1'«oculata gestione» riconosciuta anche da Bertinotti, non basta l'ingresso nell'area dell'Euro, e neanche l'in¬ flazione bassa e i tassi ridotti. Per potersi proporre credibilmente come leader di un partito di sinistra, sull'occupazione occorrono risultati, cifre, numeri, percezione da parte dell'opinione pubblica. E D'Alema non ha davanti a sé l'eternità: non può aspettare che sia la modesta crescita attuale a produrre qualche decina di migliaia di occupati. Se per dare un po' di brio alle percentuali dell'occupazione ci vogliono provvedimenti più incisivi, se è necessario sbrigliare il mercato del lavoro, il sindacato farebbe bene ad abbandonare certe resistenze, storicamente comprensibili ma oggi politicamente insostenibili. In questo modo D'Alema spera di riaprire la conversazione a sinistra. Con il sindacato può discutere dietro lo schermo favorevole dei provvedimenti «sociali» contenuti nella prossima Finanziaria. Con Bertinotti deve poter vantare, quando sarà il momento di «vedere» le carte, e in ogni caso prima delle elezioni politiche, risultati talmente significativi sul piano dell'occupazione da non consentire obiezioni. Pazienza se questi risultati devono essere ottenuti attraverso gli choc legislativi della flessibilizzazione, attraverso minore tutela degli occupati. incentivi temporanei alle aziende, decontribuzioni per i nuovi assunti, tutto ciò che a Bertinotti ripugna in quanto lo considera un «finanziamento alle imprese». Visto che le regole possono soffocare il mercato e deprimere l'occupazione, DA- • lema sente un serio bisogno di I aggrapparsi alle eccezioni, cioè ! agli interventi d'urto, a quelle terapie che in passato la sinistra non avrebbe neppure preso in considerazione. Di striscio, si può notare che le eccezioni generano eccezioni: e ci vuole poco ad accorgersi che l'eccezione massima, quella su cui si gioca tutto l'assetto politico attuale, la fortuna politica di D'Alema, la sorte del primo governo di sinistra, è quella che assegna a una politica sostanzialmente «di destra» la possibilità di continuare la convivenza con la sinistra oltranzista. A ciascuno il suo: a quelli l'espressività sociale, la testimonianza, la protesta, le mani slegate; a questi, ai Ds, il duro lavoro con il sindacato, lo sporcarsi le mani con la gestione. E' una vita dura, e forse neppure il post-comunista più fantasioso avrebbe previsto che un giorno si sarebbe dovuto fare un patto con.il demonio, cioè il mercato, per salvare un governo di sinistra. Edmondo Berselli

Persone citate: Bertinotti, Cofferati, D'alema