L'Enciclica di riferimento
L'Enciclica di riferimento L'Enciclica di riferimento Paolo VI nella «Humanae Vitae» trattò i temi della contraccezione Nel 1968 Paolo VI varò, dopo molte incertezze e dubbi, l'enciclica «Humanae Vitae». Era il momento in cui si diffondeva l'uso della pillola; e la Chiesa si trovò a confrontarsi con questo problema. Papa Montini come era suo costume prese tempo per riflettere e documentarsi. Creò una commissione di esperti cattolici per esaminare la questione. Gli specialisti diedero il loro responso, largamente positivo verso la pillola: settanta voti a favore, e solamente cinque contro. Ma il Papa ribaltando ogni previsione il 25 luglio del 1968 rese pubblica l'enciclica, che sanciva la dottrina ancora in vigore. La crescita demografica incontrollata ed esponenziale era già un incubo che turbava la tranquillità di molti scienziati e politici. L'enciclica ne prendeva atto, e riconosceva l'esigenza di una paternità e maternità responsabile; cioè decidere se, quando e quanti figli avere, in base alla possibilità di educarli dignitosamente. L'«Humanae Papa Paolo VI Vitae» afferma: è lecito per i genitori programmare le nascite dei figli, e profittare dei periodi naturalmente infecondi per avere rapporti senza prole. Ma ogni metodo che artificialmente impedisca la procreazione viene considerato illegittimo; non importa se sia chimico o meccanico. L'enciclica suscitò, e ancora provoca dibattito e controversie nel mondo cattolico; in particolare si notava che la mentalità «antifecondativa» esiste anche se si usano metodi naturali, e non meccanici o chimici. Una discussione che ancora non si è completamente sopita, a dispetto della determinazione di Papa Wojtyla a ribadire la dottrina della Chiesa senza modifiche, [m. tos.] Papa Paolo VI
Persone citate: Paolo Vi, Papa Montini, Papa Wojtyla
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