L'ansia di Wall Street e del mondo
L'ansia di Wall Street e del mondo L'ansia di Wall Street e del mondo Imercati temono che l'incriminazione s'avvicini MILANO. Appena archiviato a fatica il «giovedì nero», i mercati azionari riaprono oggi i battenti all'insegna dell'incertezza. L'umore degli operatori è sempre orientato verso il pessimismo e a complicare le cose si metterà anche la diffusione del video con la deposizione di Clinton. Un evento (trasmesso alle 15 italiane, poco prima dell'avvio di Wall Street) che potrebbe far precipitare la situazione in direzione dell'avvio delle procedure di impeachment del Presidente, eventualità che i mercati hanno ampiamente dimostrato di temere. Per la verità Wall Street, come sempre il cardine su cui ruoteranno tutte le Borse mondiali, venerdì scorso non ha reagito negativamente alla notizia della decisione dei parlamentari Usa di rendere pubblico il video, lasciando paradossalmente intendere che la mossa potrebbe addirittura volgere a favore del «bistrattato» Clinton. La scorsa settimana le Borse hanno quasi ignorato segnali distensivi come l'accordo del governo giapponese con le opposizioni per il salvataggio del sistema bancario nipponico, e le dichiarazioni rassicu¬ ranti del presidente della Bundesbank, Hans Tietmeyer, che ha escluso per ora rischi per l'economia europea e ha ribadito la necessità che si acceleri la conversione dei tassi europei verso quelli di Francia e Germania. Effetti modesti si sono avuti sui mercati anche dopo la dichiarazione del Fondo monetario internazionale e delle banche Usa disposte ad aprire i cordoni della borsa per aiutare il Brasile. I mercati vi scorgono iniziative scoordinate e forse solo di facciata. Impressione maggiore hanno finora suscitato le dichiarazioni di Alan Greenspan, il presidente della Fed, che dapprima ha galvanizzato i mercati sostenendo che non era da escludere una politica monetaria più orientata verso il sostegno alio sviluppo, accendendo la miccia di un rialzo che da Wall Street ha contagiato tutte le altre piazze, per poi dire, due giorni dopo il no del presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer a un calo dei tassi tedeschi, che i Paesi industrializzati del G-7 non hanno impegni comuni su questo fronte. Gelando così i mercati di tutto il mondo, non solo sui tassi, ma anche sulla situazione dell'economia americana, della quale il presidente Fed vede i primi segni di recessione. Il crollo dei mercati, Wall Street in testa, ha visto ruzzolare insieme alle Borse europee anche quella di Milano, che ha vissuto il suo giovedì nero (-5,21% il Mibtel). L'indecisione delle autorità monetarie, e i colpi alla leadership americana, fanno così muovere a singhiozzo le Borse di tutto il mondo, e naturalmente Piazza Affari non fa eccezione. Il mercato italiano si muoverà ancora di conserva a quello americano, attendendo le sue prime mosse per prendere una direzione. Il copione potrebbe quindi ricalcare, a meno di novità inaspettate, quello delle ultime settimane: sbalzi notevoli, con un'altalena di ribassi e recuperi. Al centro dell'attenzione saranno con tutta probabilità ancora i titoli bancari, con il «risiko» che si sta giocando intorno a Comit e Bancaroma. Anche se l'attenzione maggiore degli operatori sarà forse rivolta all'esordio a listino delle Bnl ordinarie, i titoli della banca in via di privatizzazione. [r. e. s.]
Persone citate: Alan Greenspan, Clinton, Hans Tietmeyer
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