Bill parla ai Grandi mentre il video va

Bill parla ai Grandi mentre il video va Le tv puntano a un'audience record nonostante i sondaggi negativi sull'accanimento dei media Bill parla ai Grandi mentre il video va L'intervento all'Onu in contemporanea alla gogna in tv NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «Bill Clinton contenderà la scena a Bill Clinton»; «Due grandi prime nel palcoscenico del mondo: quella alle Nazioni Unite e quella alla televisione». Sono solo due delle tante battute che circolavano ieri alla vigilia dei due Grandi Eventi, il discorso del Presidente americano all'apertura della nuova sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu e la trasmissione su una mezza dozzina di canali televii sivi della sua deposizione del 17 1 agosto (4 ore e un quarto) davanti al procuratore speciale Kenneth Starr sulla faccenda di Monica Lewinsky. Inutile dire quale dei due avvenimenti vincerà la gara dell'«audience», anche perché a coprire quello «minore», il discorso all'Onu ovviamente, fino a ieri risultava prenotato solo il canale dell'Orni medesima che trasmette a circuito chiuso nel Palazzo di Vetro. Tutti quelli che un mese fa hanno invidiato i membri del gran giurì di Starr, che rinchiusi in una sala del Palazzo di Giustizia furono gli unici spettatori di ciò che avveniva a poche centinaia di metri di distanza, nella «Map Room» della Casa Bianca, oggi potranno rifarsi. E' vero che 7 americani su dieci avevano detto che quella trasmissione non la volevano e che 5 su dieci hanno detto che non la guarderanno, ma almeno su questa seconda affermazione i network hanno dei dubbi fortissimi e si aspettano un ascolto senza precedenti. Probabilmente si tratta di una coincidenza - visto che la sessione dell'Onu è una data «fissa» e la trasmissione del video avviene nel primo giorno utile dopo che la commissione Giustizia della Camera ha dato il suo via - ma è un fatto che la giornata di oggi sarà alquanto bizzarra e in qualche modo somiglierà a quella famosa del luglio scorso, quando Monica andò a raccontare «tutto» e Clinton, per far vedere che a lui l'azione di Starr gli scivolava addosso, organizzò una cerimonia alla Casa Bianca sul controllo della vendita delle armi. Alle dieci, quando il Clinton in carne e ossa comincerà a rivolgersi al più grande raggrup¬ pamento annuale di potenti (in tutto 26 capi di Stato o di governo, due principi regnanti, un vice presidente e 152 ministri degli Esteri), il Clinton registrato sul nastro avrà già cominciato a parlare da un'ora. Mentre il primo farà il punto sui negoziati di pace fra israeliani e palestinesi, il secondo starà battagliando con Starr; mentre il primo spiegherà il «buon diritto» degli Stati Uniti di bombardare le basi terroristiche in Afghanitan e lo stabilimento farmaceutico in Sudan (chissà se dirà qualcosa dei dubbi sollevati su questo secondo anche dal suo predecessore Jimmy Carter), il secondo starà spiegando che quella che lui aveva con Monica non era una relazione sessuale propriamente detta; e mentre il primo starà rinnovando la solita promessa mai mantenuta di pagare finalmente il miliardo e mezzo di dollari che gli Stati Uniti devono all'Onu, il secondo starà manifestando il suo rimorso per come ha lasciato che andasserole cose fra lui e una stagista poco più che ventenne. Ad ascoltare il primo ci saranno solo quelli (potenti ma pochi) raccolti nell'aula del Palazzo di Vetro. Ad ascoltare il secondo ci saranno milioni di persone, le quali per l'occasione snobberanno anche un altro Clinton, quello che come primo nome ha Hillary e che alla stessa ora, le dieci, parlerà a un seminario dal titolo impegnativo «Il rafforzamento della democrazia nell'economia globale», organizzato dalla facoltà di legge della New York University. Anche il Clinton dell'Onu parlerà certamente di economia globale, vista la crisi in corso, ma è probabile che l'uditorio che in teoria dovrebbe essere il più interessato alle sue parole, quello di Wall Street, in quel momento sarà impegnato ad ascoltare il Clinton del nastro, oltre che a dare via libera alla caduta del titolo Dow Jones. Un calvario, insomma, la mattinata del Presidente, che oltre tutto non promette di migliorare nel pomeriggio. Dopo il suo discorso, infatti, Clinton avrà incontri con tanta gente importante, Nelson Mandela, Tony Blair, il primo ministro giapponese, quello canadese e tanti altri (con Romano Prodi si è visto ieri sera tardi) e poi raggiungerà il seminario della New York University assieme appunto a Blair e Prodi. Ma per le tv quello sarà il momento della «analisi» del Clinton del nastro, gli «esperti» sfileranno implacabili e ancora una volta per il Clinton in carne e ossa (proprio quello che si è infilato in questo ginepraio per la sua irresistibile - dicono gli psicologi - «voglia di attenzione») non ci sarà abbastanza spazio. [f. p.] La giornata più nera del Presidente che dovrà affrontare una difficile serie di impegni pubblici 9,00^ Tutte le principali tv iniziano la trasmissione del video della testimonianza di Clinton di fronte al procuratore Starr (Le 15 in Italia) A Wall Street suona la campana che dà inizio alle contratttazioni Il Presidente interviene alla Assemblea generale delle Nazioni Unite, dopo il discorso incontra Mandela e altri leader Si apre con un discorso di Hillary il seminano promosso dalla New York University su «allargamento della democrazia nella economia globale» Si conclude la trasmissione del video, primi sondaggi sulle reazioni dell'opinione pubblica Clinton parla al seminario sulla Si chiudono le contrattazioni a Wall Street democrazia e poi incontra Blair e Podi IL GIORNO Pili1 LUNGO DI CLINTON La sala dell'Assemblea generale dell'Onu dove oggi parla Clinton

Luoghi citati: Italia, New York, Stati Uniti, Sudan