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Un sicario per il rabbino /Americani Un sicario per il rabbino FRED Neulander, di Cherry Hill, New Jersey, era un rabbino capo molto stimato dai suoi fedeli. Poi, si è scoperto, ha tradito la moglie e la legge di Dio, ha ingannato la sua congregazione e forse ha perfino commesso un reato più grave, da codice penale. Ha chiesto pubblicamente perdono per l'adulterio, ma negato il peccato maggiore. La sua gente, però, non riesce più a credergli e, nonostante quel che insegnano le Scritture, non sa perdonare. E' accaduto che, una sera del 1992, al rabbino Neulander, abile predicatore, capace di convincere le masse con la sua parola, si sia presentata, nell'ufficio sul retro della sinagoga M'kor Shalom, la giovane Elaine Soncini, rimasta da poco vedova e in cerca di consolazione nella fede. La trovò, invece, nelle braccia del sacerdote, che indulse all'affetto nonostante la sacralità del luogo e l'inopportunità della situazione. Divenne una relazione fissa. Si telefonarono spesso, anche di notte. Si scam¬ biarono regali. Lei ha raccontato al gran giurì che gli chiese di lasciare la moglie Carol entro il Natale del '94. Lui disse che un uomo nella sua posizione non poteva affrontare lo scandalo, ma, sibillino, aggiunse: «Prima che l'anno nuovo cominci, qualcosa accadrà». 11 1° novembre del '94 Carol fu uccisa da un assassino che si era presentato alla porta come «il ragazzo della pizza». Ora il rabbino Neulander è sotto processo, accusato di aver ingaggiato un sicario per ammazzare la moglie. Nega tutto, fuorché l'adulterio, che cerca di giustificare con fumose motivazioni di tipo spirituale. I suoi fedeli sono costernati. Continuano a pensare che sia (stato) un ottimo rabbino, pur avendo appreso che non era perfetto come uomo. Alcuni sono così confusi da ritenere che, avendo mentito sulla vita privata, l'abbia fatto anche sull'esistenza di Dio e spengono mia luce nell'universo perché un uomo lo fece nel retro della sinagoga. Gabriele Romagnoli