Agenda 2000, parte la trattativa di Maurizio Tropeano

Agenda 2000, parte la trattativa Oggi in Austria il primo appuntamento informale dei ministri agricoli dell'Ue Agenda 2000, parte la trattativa L'Italia non vuole rinazionalizzare gli aiuti ROMA. La Germania versa nelle casse comunitarie il 28,5 per cento delle risorse della politica agricola connine dell'Unione Europea, Bruxelles ne restituisce la metà, il 14,19 per cento. L'Italia, a fronte di contributi pari al 12,3 ne ricava il 12,59 per cento. E' in questi numeri il nodo della trattativa su Agenda 2000, il programma di riforma della politica agricola comune dell'Unione Europea. Già, quei numeri mettono a nudo uno dei nodi fondamentali: come finanziare per il futuro la Pac? Tra gli orientamenti allo studio alla Commissione c'è anche l'idea di far carico ai bilanci nazionali di parte degli aiuti compensativi versati dall'Ue ai produttori europei. Da queste decisioni dipendono anche le riforme per preparare i mercati agricoli all'allargamento dell'Ue verso l'Est e il Sud dell'Europa. Dunque, per l'Italia, ma non solo, il problema di fondo è di evitare la «rinazionalizzazione» della politica agricola. I) primo appuntamento è fissato per oggi in Austria con la prima riunione informale dei ministri dell'Agricoltura dell'Unione, per Roma, Michele Pinto. Una riunione preparata nei giorni scorsi da un viaggio a Bruxelles di Paolo De Castro, consigliere economico per l'Agricoltura del presidente del Consiglio Romano Prodi, che attraverso numerosi incontri con alti funzio¬ nari responsabili per il settore ha svolto un sondaggio a tutto campo. Il primo problema da chiarire è se la riforma del settore del vino verrà realizzata entro il prossimo dicembre, sotto la presidenza di turno austriaca dell'Ue. All'interno della Commissione c'è chi ritiene possa essere possibile. Se cosi fosse si tratterebbe di un punto a favore dell' Italia in quanto il già duro negoziato sul vino verrebbe svolto in modo autonomo rispetto alla trattativa globale sulla politica agricola nell'Agenda 2000. Un accordo che è atteso per il prossimo marzo, con Bonn alla guida dell'Unione europea. Intanto prosegue il trend negativo dell'interscambio agroalimentare italiano. Il disavanzo valutario della bilancia agricola nei primi quattro mesi del 1998 è infatti salito a 4930 miliardi crescendo, nel solo mese di aprile, di 1175 miliardi e registrando un aumento del 19 per cento rispetto allo stesso periodo del '97. Lo rende noto l'Ismea secondo il quale il segno rosso della bilancia commerciale agricola, causato da mi incremento delle importazioni in termini monetari del 10,8 per cento, è stato solo in parte compensato, sul fronte delle esportazioni, da un incremento degli introiti del 6,7 per cento in valore (8700 miliardi). Qualche nota meno nera arri- va dal fronte occupazione. Gli occupati agricoli in Italia sono costantemente in calo, ma nel 1997 la loro riduzione è stata inferiore alla media dell'Unione Europea. E' quanto rileva la Confagricoltura che, sulla base dei dati Eurostat, ricorda che il calo occupazionale di settore del -1,4%, riscontrato in Italia è più basso del calo medio europeo fermo al -1,8%. Inoltre la riduzione di manodopera dell'ultimo anno in Italia risulta in rallentamento rispetto al calo medio del -4% del periodo 1991-96. Maurizio Tropeano II ministro Michele Pinto

Persone citate: Michele Pinto, Paolo De Castro, Romano Prodi