Meccanici, si vota in fabbrica di Francesco Bullo

Meccanici, si vota in fabbrica i sindacati varano le richieste contrattuali, mercoledì partono le assemblee negli stabilimenti Meccanici, si vota in fabbrica Martedì il via libera alla piattaforma ROMA. Sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici la parola passa ai lavoratori. Martedì i consigli generali di Fiom, Firn e Uilm daranno il via libera alla piattaforma per il contratto dei metalmeccanici, definita dopo un lungo confronto fra le tre sigle sindacali non privo di contrasti. Il giorno dopo la parola passerà ai lavoratori con l'avvio delle assemblee in fabbrica che si concluderanno il 19 e 20 ottobre, quando dal referendum tra i metalmeccanici verrà il «sì» o «no» definitivo alla piattaforma. Il 21 ottobre, infine, con l'invio formale del testo alla Federmeccanica, potrà partire la trattativa. Ma il negoziato per il contratto, spiegano i sindacati di categoria, resta comunque legato alla conclusione del confronto in corso fra confederazioni, governo e Confindustria per definire le regole della concertazione e completare la verifica dell'accordo di luglio. Non c'è tempo da perdere, dunque, però il «tavolo confederale» si è arenato su un doppio ostacolo: la legge in discussione alla Camera sulla rappresentanza sindacale e i due livelli di contrattazione. La Confindustria, pur dichiarando la propria disponibilità a mantenere i due livelli (anche se in edizione «riveduta e corretta»), pone però come condizione la sostanziale modifica, se non la soppressione tout comi, della legge sulla rappresentanza. Un punto, questo, sul quale gli industriali non intendono mollare, mentre i sindacati sono abbastanza divisi tra loro: Cisl e Uil sarebbero favorevoli a una modifica della legge, la Cgil non vuole sentirne nemmeno parlare. E sul rinnovo contrattuale, intanto, è intervenuto ieri il leader della Fiom, Claudio Sabattini, nel corso di un incontro a Torino con i quadri dei Democratici di sinistra (Ds). «11 controllo degli straordinari in vista dell'aumento dell'occupazione è uno dei punti fondamentali della piattaforma dei metalmeccanici - ha spiegato - perché, se non c'è il controllo degli orari di fatto, resta inevitabile che le riduzioni d'orario alla fine si trasformino in straordinario e quindi non possono creare un occupato in più. Per que sto pensiamo che se il sindacato vuole davvero affrontare la questione occupazionale dando un con tributo per risolverla, il controllo degli orari di fatto è il punto chiave, questo in risposta anche a coloro che pensano che sia possibile dire 35 ore e avere 35 ore con aumenti occupazioni. Avere 35 ore ma non il controllo degli orario di fatto - ha insistito Sabattini, con chiaro riferi mento a Bertinotti - non vuol dire un aumento dell'occupazione». D'obbligo, infine, un accenno alla Fiat, parlando nel capoluogo torine se. «La cassa integrazione può esse re vista come un segnale che indica che una situazione è diventata più difficile, e che quindi si apre una strada in salita. Io credo che quelle della Fiat - ha detto - siano normali esigenze produttive e quindi non un segnale particolarmente significati vo». E poi ha aggiunto: «Resta il fat to che tutte le volte che abbiamo fatto un contratto c'è stato un ral lentamento dell'economia». Quanto alla proposta avanzata dal ministro dell'Ambiente, Edo Ronchi, di nuovi eco-incentivi al l'auto, Sabattini ha mostrato il suo apprezzamento. «Sono sempre stato favorevole a questo tipo di provvedimento perché, come si è visto, da un lato è un intervento sul mercato che aiuta l'andamento produttivo, dall'altro ha finalità evidenti sull'ambiente II fatto, poi, che il Parlamento europeo abbia deciso di vietare dal 2000 l'utilizzo della benzina super è un fatto importante perché rilancia il cambio delle auto e quindi determina un effetto positivo sull'industria automobilistica». Contrario, il segretario della Fiom si dice invece alla proposta lanciata a Cernobbio dall'avvocato Agnelli di consentire che i giovani sostituiscano gli anziani nei posti di lavoro. «Da un punto di vista deiimpresa - ha osservato Sabattini usufruire dei giovani che prendono molto meno degli anziani è una riduzione dei costi, ma socialmente è una proposta insostenibile perché i cosiddetti anziani che usciranno dalle fabbriche, o faranno il lavoro nero o diventeranno un fatto sociale di difficile valutazione in termini di coesione sociale». Francesco Bullo Sabattini, leader della Fiom «Credo che la "cassa" alla Fiat sia normale esigenza produttiva» La consultazione dei lavoratori si concluderà il 20 ottobre con i risultati del referendum

Persone citate: Agnelli, Bertinotti, Claudio Sabattini, Edo Ronchi, Sabattini

Luoghi citati: Cernobbio, Roma, Torino