«Meglio ladro che gay»

«Meglio ladro che gay» Sondaggio choc di Rmc: per metà degli italiani rubare non è grave «Meglio ladro che gay» «L'omosessualità è più peccato del furto» ROMA. Rubare non è giudicato un peccato grave da un italiano su due (uomini e donne) mentre i maschi italiani ritengono l'omosessualità un «peccato» più grave del furto. Questo sorprendente risultato giunge da un'indagine condotta da Radio Monte Carlo su 846 italiani fra i 18 e i 50 anni, e da cui emerge che per donne italiane l'invidia è più grave della prostituzione. Nella graduatoria assoluta, gli uomini (25%) eredi di un retaggio maschilista, mettono al primo posto fra i peccati l'adulterio femminile mentre le donne (19%) condannano più di ogni altra cosa la pedofilia e l'abuso sui minori. In questa «top ten» dei peccati di fine millennio, dopo l'adulterio femminile i maschi condannano l'omosessualità (giudicato il maggior peccato dal 15% degli intervisati); segue l'usura (13%), l'ipocrisia (10%) e la mancanza di senso civico (8%). Solo il 6% degli uomini giudica la pedofilia il peggiore male in assoluto mentre rubare è grave per il 5%. Per le donne le cose cambiano. La classifica dei peccati capitali vede la pedofilia (23%), il nepotismo (18%), la violenza carnale (16%) seguito dal furto e la disonestà (10%). A indicare come peccato più grave l'invidia è il 9%, il 7% mette all'indice la prostituzione. L'omosessualità è grave per il 4% delle donne. Mettendo a fuoco i giudizi degli italiani sul furto, l'indagine ha messo in evidenza che rubare è peccato grave solo per il 49% degli uomini e per il 53% delle donne. Le risposte sui motivi sono eloquenti: per il 25% degli intervistati rubare non è un peccato perchè «lo fanno tutti», il 21% lo giustifica perchè «lo fanno anche i politici» mentre il 17% spiega di poterlo fare perchè lo fa anche la Chiesa. C'è poi un 10% che lo spiega come un atto quasi rivendicativo: «Lo Stato chiede troppe tasse e quindi ruba». Infine per un 7% di Robin Hood del 2000, rubare è legito «se i derubati sono i ricchi». Gli uomini invidiano i soldi di Gianni Agnelli (26%), il successo politico di Silvio Berlusconi (22%), la capacità di mantenere il potere di Cesare Romiti (20%). Solo dopo vengono indicati Vittorio Sgarbi (17%) e Tronchetti Provera (15%). Le donne invidiano invece Jo Champa (25%), Maria Concetta Mattei, Monica Bellucci, Giovanna Malandri e Donatella Versace. Gli uomini invidiano i soldi, il successo, il potere, le belle donne e le belle macchine. Le donne indiviano infine la bellezza delle altre donne, i bei vestiti, il successo e i soldi. [Ansa]

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