Liparota: ripreso a mia insaputa

Liparota: ripreso a mia insaputa Liparota: ripreso a mia insaputa Isuoi legali: il video sia trasmesso in aula ROMA DALLA REDAZIONE Riprenderà martedì il processo sull'uccisione della studentessa Marta Russo. Nell'aula-bunker di Roma a rappresentare l'accusa vi saranno i due magistrati al centro delle polemiche per l'interrogatorio della supertestimone Gabriella Alletto intercettato e videoregistrato dalla Digos. Formalmente tutto come prima dunque. Non nella realtà, come ha sottolineato ieri anche l'ex presidente della Corte Costituzionale Ettore Gallo che ha criticato le polemiche degli ultimi giorni in quanto costituiscono un'«interferenza violenta» nel processo. Nel frattempo, mentre a Siderno, suo paese di origine, si studiano iniziative di solidarietà per Salvatore Ferraro, ieri a Roma è nato un piccolo giallo intorno al secondo video scoperto due giorni fa, che ritrae Francesco Liparota - accusato di omicidio insieme con i due ricercatori Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro - nel corso della sua ritrattazione avvenuta il 17 giugno del '97. Liparota ha affermato ieri mattina: «Quando ero lì dentro non sapevo che stessero registrando e non mi sono accorto di nulla». In realtà fonti investigative raccolte dall'agenzia di stampa Ansa fanno rilevare che la telecamera «era fissa e ben visibile poiché all'interno della stanza vi era un operatore che si occupava della videoregistrazione». Inoltre, nel corso dell'interrogatorio si fa esplicito riferimento alla videoregistrazione. «Vi sono i tecnici che procedono alla videoregistrazione dell'interrogatorio... - si legge nel verbale - diamo atto dell'interrogatorio verbalizzato e si procede alla trascrizione del riassunto poiché ci sono mezzi di registrazione in atto». Parole pronunciate alla presenza di Liparota e di uno dei suoi avvocati, Roberto Angeloni. Probabilmente già martedì i legali di Liparota chiederanno l'acquisizione e la trasmissione in aula della videocassetta della ritrattazione del loro cliente. Questo è quanto ha annunciato uno dei suoi legali, Pietro Nocita. L'acquisizione del video, per ora contenuto nel fascicolo del pm, verrà chiesta, ha spiegato l'avvocato, «per dare un elemento di valutazione in più alla Corte». Nessuna decisione ancora, invece, sulla linea difensiva dell'usciere dell'istituto di Filosofia del Diritto: «Valuteremo l'opportunità di far sottoporre il nostro cliente all'esame o rilasciare dichiarazioni spontanee». In attesa delle polemiche sulla seconda videocassetta, non si arrestano quelle sulla prima, la videocassetta che ritrae l'interrogatorio di Gabriella Alletto. Ieri è intervenuto l'ex presidente della Corte Costituzionale Ettore Gallo. Intervistato dal Gr 1, Gallo ha spiegato che «l'in¬ vestigatore non è il giudice. Il giudice ti fa la domanda, rispondi, lui verbalizza e va avanti. L'investigatore deve cercare di arrivare alla verità. E allora è chiaro che tenta in tutti i modi di raggiungerla. Certo, non superando mai i limiti della liceità e della legalità, su questo siamo d'accordo. Ma è chiaro che qualche ammonimento, qualche avvertimento deve essere fatto per sollecitare la parte a dire la verità». Gallo, ex presidente della Consulta, boccia le polemiche sul video della Alletto: violenta interferenza E' nato un giallo sul secondo video il cui protagonista è Francesco Liparota (nella foto) durante la ritrattazione del 17 giugno '97. Gli investigatori sostengono che la telecamera era ben visibile

Luoghi citati: Roma, Siderno