«Spronai la teste»
«Spronai la teste» «Spronai la teste» Ormarmi: avevamo concertato la tattica ROMA. Nella sua relazione a Vecchione, da questi girata al ministro della Giustizia e al Csm, il procuratore aggiunto di Roma Italo Onnanni spiega perché, durante il famoso interrogatorio dell' 11 giugno 1997 a Gabriella Alletto, a un certo punto si presenta anche lui. E' Ormanni a prospettare alla donna, in maniera piuttosto energica, la prospettiva del carcere se avesse continuato a dire quelle che per gli inquirenti erano solo bugie. «Il sottoscritto - riferisce Ormanni - rivolse alla Alletto contestazioni sulle sue dichiarazioni ed esortazioni a dire il vero, rammentandole le conseguenze alle quali avrebbe potuto esporsi». Ma non era lui a condurre l'interrogatorio, e il suo nome non compare sul verbale di quel giorno. «L'intervento dello scrivente - spiega il vice-procuratore - non è stato in nessuna forma di tipo partecipativo all'atto che aveva formato il sostituto (Lasperanza, ndr), ma era solo inteso a fungere, nel quadro di una concertata tattica investigativa, da elemento di stùnolo e di sprone a che la teste dichiarasse la verità su quanto a sua conoscenza, e a consentire che la pressoché contestuale attività di intercettazione (tra la Alletto e il cognato, ndr) potesse fornire utili spunti di verifica sulla genuinità di quanto dichiarato e scongiurare, o all'inverso accertare, l'esistenza di quei condizionamenti o contiguità sospettati; condizionamenti e contiguità che tuttora anche altri testi hanno dimostrato nelle udienze dibattimentali». Per questo, conclude Ormarmi, «del tutto impropria sarebbe stata una menzione dello scrivente nel verbale di audizione della Alletto». [gio. bia.] Il procuratore aggiunto Italo Ormanni
Persone citate: Gabriella Alletto, Italo Ormanni, Lasperanza, Ormanni, Vecchione
Luoghi citati: Roma
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