San Gennaro, miracolo e proteste

San Gennaro, miracolo e proteste «Si dimetta». Ma il prelato minimizza: «Episodio irrilevante rispetto al calore di migliaia di persone» San Gennaro, miracolo e proteste Contestato in chiesa il cardinale Giordano NAPOLI. Assolto dal Santo, forse, ma non da tutti i tremila e passa fedeli che affollavano il Duomo. Allo 10,34 in punto il tesoriere della deputazione di San Gennaro, Paolo Martuscelli, con piglio da vecchio notabile in pensione ha sventolato dall'altare il fazzoletto bianco per annunciare la liquefazione del sangue del patrono. Il miracolo si è compiuto come da copione: il sacro non è stato sopraffatto dal profano, cioè la disavventura giudiziaria dell'arcivescovo Michele Giordano inciampato in un'inchiesta su un giro di usura. Ma quell'ampolla con il liquido «di un bel colore scuro e soprattutto notevolmente aumentato di volume» (parole del cardinale) non ha potuto compiere un altro miracolo, difficilissimo: riappacificare gli animi e placare le tensioni accumulate in un'estate incandescente per la Curia napoletana. Tanto che dopo la messa un gruppetto di fedeli ha affrontato a muso duro il presule nella navata centrale. «Vergogna, siamo qui per San Gennaro e non per lei - ha gridato un uomo in piedi sui banchi -. Non è degno di Napoli, vada via, si dimetta subito», «hi cauda venenum», alla fine il veleno, ha sussurrato uno sbigottito sacerdote al seguito dell'arcivescovo. Ma lui, Giordano, ha voluto sdrammatizzare. Dopo aver ringraziato chi si trovava nel Duomo «per l'affetto e la straordinaria partecipazione al rito», ha fatto sapere che la contestazione «è stato un episodio irrilevante rispetto alle migliaia di fedeli che si sono strette a più riprese attorno a me». Ieri è stato forse il giorno più lungo per il cardinale. E' entrato nel Duomo alle nove, mentre nella cappella echeggiavano le suppliche ùi dialetto delle «parenti di San Gennaro»: «Pe' llu sangue e pe' Ha testa libberaci dalla tempesta. Pe' Ha testa e pe' llu sangue libberaci a tutte quante. San Gennaro onnipotente prega a Dio pe' tanta gente». L'arcivescovo ha percorso la navata per ricevere l'ampolla con il sangue ancora solidificato dalle mani del sindaco Bassolino, che ricopre di diritto la carica di presidente della deputazione. Poi si è diretto all'altare. Chissà quali pensieri lo agitavano quando ha posato la reliquia accanto a sé e ha pronunciato l'omelia. Ha parlato di disoccupazione e di camorra, le due piaghe che infettano il Sud. «Il lavoro non può essere terreno di scontro da strumentaliz¬ zare per firn di schieramento - ha detto rivolto ai partiti e alle forze sociali -. Occorre un'intesa immediata per dare subito un segnale concreto ai milioni di disoccupati. Il problema è nei tempi: bisogna sintonizzare quelli della politica e dell'economia con i bisogni di chi non trova lavoro. Il Sud dovrà forse morire di fame ancora per un secolo?». Ha invocato la duttilità e sollecitato l'«abbandono di vecchie pregiudi¬ ziali ideologiche in nome di tutti coloro che rivendicano il diritto al lavoro», mentre fuori dal Duomo sostava un gruppo di disoccupati dietro uno striscione. Dopo l'omelia è cominciata l'attesa del miracolo. Per due volte l'arcivescovo ha spiato con ansia l'ampolla che reggeva fra le mani e rivoltava per verificare la liquefazione, e per due volte il santo ha detto no. E si avvicinavano pericolosa- mente le undici, l'orario della sospensione delle preghiere e dell'inizio della messa. Ma finalmente, alle 10,34, 25 minuti dopo la fine dell'omelia, il fazzoletto bianco agitato sull'altare ha fatto esplodere un'ovazione, mentre dai vicoli alle spalle del Duomo è arrivato il fragore dei mortaretti. Il primo a baciare la reliquia è stato Bassolino: «San Gennaro è particolarmente legato alla storia della sua città, è il sindaco dei santi», ha detto dopo la cerimonia. Non c'erano fra le personalità invitate il procuratore della Repubblica Agostino Cordova, il questore Arnaldo La Barbera e il presidente della Regione Antonio Rastrelli, che ha spiegato così la sua assenza: «Personalmente non ho mai fatto ricorso a San Gennaro. Il mio punto di riferimento è lo Spirito Santo, che di solito non viene invocato», [r. cri.] Il sangue si è liquefatto 25 minuti dopo l'omelia in cui ha parlato di disoccupazione e camorra —•SS**»- A sinistra il cardinale Giordano mostra ai fedeli l'ampolla Sotto il tesoriere della deputazione di San Gennaro dà il segnale dell'avvenuto miracolo

Persone citate: Agostino Cordova, Antonio Rastrelli, Arnaldo La Barbera, Bassolino, Michele Giordano, Paolo Martuscelli

Luoghi citati: Napoli