Fiat, preoccupazione dei sindacati

Fiat, preoccupazione dei sindacati industria e sgravi ; Dopo le previsioni dell'amministratore delegato Cantarella sul «difficile» '99 Fiat, preoccupazione dei sindacati «Nuovi ecoincentivi per sostenere Voccupazione» TORINO. Preoccupano i sindacati le dichiarazioni che l'amministratore delegato della Fiat, Paolo Cantarella, ha rilasciato a Madrid, in occasione della presentazione della Alfa 166, riguardo alla prospettive dell'auto nel '99, un anno ritenuto difficile. Cosmano Spagnolo, coordinatore nazionale della Fim-Cisl, ha affermato che «una nuova ristrutturazione, dopo quella pesante del '94, con l'obiettivo di chiudere capacità produttive in Italia, sarebbe sbagliata dal punto di vista industriale e non gestibile da) punto di vista sociale». Il sindacalista della Fiin-Cisl ritiene quindi «urgente ed indispensabile» convocare nei prossimi giorni il Comitato di consultazione del settore auto, mettendo all'ordine del giorno una verifica del piano industriale della Fiat Auto a tutto il 2000 e l'Osservatorio del gruppo sulle politiche industriali. Il sindacato non è preoccupato, oggi, per la cassa integrazione in programma alla Fiat per il prossimo ottobre: è per ora un fenomeno previsto, ma un eventuale aumento potrebbe avviare un confronto complicato fra azienda e sindacati. Il provvedimento, annunciato già ai primi di settembre, coinvolgerà oltre 7 mila dipendenti, sparsi un po' in tutti gli stabilimenti del gruppo. In particolare, la «cassa» riguarderà 3 mila dipendenti di Termini Imerese (fermo per due settima¬ ne il montaggio della Punto), 600 a Rivalta (Dedra e Delta), 1500 ad Arese (Gtv e spider), 600 a Termoli (motori Punto 16 valvole), 1000 a Mirafiori. Giorgio Cremaschi segretario della Fiom piemontese, spiega che «era prevedibile che il dopo rottamazione sommato alla crisi dei mercati finanziari determinasse una contrazione produttiva». Tuttavia, per salvaguardare i livelli occupazionali Fiom, Firn, Uihn e Fismic tornano a chiedere gli «ecoincentivi» per le Case che anticipino la normativa Ue per le emissioni che dovrebbe partire nel 2000. Per il segretario nazionale della Uilm-Uil, Roberto Di Maulo la preoccupazione deriva dalla contrazione del mercato italiano ma soprattutto dai rischi di calo di quello sudamericano per il quale lavorano 6 mila persone in Italia. «Speriamo che la Finanziaria - dice - introduca gli eco incentivi, senza termine, su modello spagnolo. Per ora la produzione ha il raffreddore, speriamo non diventi bronchite». «Il calo degli ordini - afferma Giuseppe Cavalitto, segretario della Fismic - non è peggiore di quello previsto. Per fronteggiarlo ci vorrebbe una incentivazione per le imprese che anticipano le normative europee sulle emissioni ma soprattutto un confronto continuo azienda-sindacati sulla flessibilità, come è avvenuto con gli straordinari».

Persone citate: Cantarella, Cosmano Spagnolo, Giorgio Cremaschi, Giuseppe Cavalitto, Paolo Cantarella, Roberto Di Maulo

Luoghi citati: Arese, Gtv, Italia, Madrid, Rivalta, Termini Imerese, Termoli, Torino