Gli stilisti americani giocano sull'anticipo

Gli stilisti americani giocano sull'anticipo Gli stilisti americani giocano sull'anticipo NEW YORK. Colpo di scena degli stilisti. Dodici di loro, capeggiati da Calvin Klein e Donna Karan e seguiti a ruota da Nicole Miller, Jill Stewart, Mark Eisen, Hang Feng, hanno anticipato a sorpresa le sfilate d'autunno. Invece di mostrare quello che era uscito dalla loro fantasia a fine ottobre, hanno sorpreso chi si occupa di loro bruciando i tempi. «Hanno sempre detto che gli americani copiano. Questa è la risposta. Sfilano prima di Milano e di Parigi e continueranno a farlo», spiega Stari Herman, presidente del Council of Fashion Designers of America (Cfda), che 5 anni fa ha inventato 7th on Six, l'associazione che organizza le sfilate di New York. C'è attesa per lo spettacolo nello show-room di Donna Karan sulla Settima Strada. Il titolo «La leggerezza dell'essere» è tutto un programma. Sullo sfondo di pannelli bianchi sovrapposti traspare una luce artificiale perché a New York è notte. Improvvisamente una musica con suoni, rumori, percussioni di puro stile giapponese zittisce il chiacchiericcio nella sala stretta, lunga e nera, mentre il muro di fotografi si prepara alla raffica di scatti. Diafane modelle dagli occhi spiritati o perei nel vuoto sfilano come automi sulla passerella con i corpi avvolti di chiffon, organza, taffetà in doppi strati e nei colori più evanescenti possibili. Gonne larghe, pantaloni a mezza gamba, giacche striminzite o vagamente tibetane in toni cipria, avorio, azzurro nuvola. T-shirt trasparenti o maglie slabbrate sono buttate addosso a caso. Lo spetta¬ colo finisce dopo 15 minuti, non uno di più, e tutti, dopo gli applausi, corrono all'appuntamento con Calvin Klein, a mezzo isolato di distanza. In una sala enonne e rigorosamente nera, im raggio laser color blu delinea la passerella virtuale, su cui, come oggetti da bacheca ci sono ima trentina di modelli, tutti più o meno adolescenti, visi acqua e sapone por le ragazze, imbronciati per i ragazzi. Portano spolverini, canotte, tubini, gonne al ginocchio, pantaloni larghi, corti. Ancora ima volta questo Armani degli americani, che ha scelto il minimc.iismo come religione, non rinimcia a tessuti naturali, tagli da arclùtetto, rigore da monaco buddista. Fiamma Arditi

Luoghi citati: Milano, New York, Parigi