In Marina il giallo della privacy
In Marina il giallo della privacy La Spezia, l'ordine riguardava idee politiche e vita sessuale. I militari: un equivoco In Marina il giallo della privacy In un dispaccio la richiesta di dati LA SPEZIA. La richiesta a «ciascun comando» è inequivocabile, riguarda la trasmissione di «dati sensibili trattati (secondo la legge sulla privacy, ndr), dati sensibili riferiti al personale civile et militare (...) dati personali idonei a rilevare: origine razziale et etnica; convinzioni religiose, filosofiche o altro genere; opinioni politiche; adesione ai partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni di carattere religioso, filosofico, politico o sindacale». Inoltre «dati idonei a rilevare stato di salute et vita sessuale». Il dispaccio girava all'interno dell'Arsenale militare della Spezia dalle ore 14,19 del 21 aprile scorso. Con quanto imbarazzo da parte degli ufficiali sia passato da un tavolo all'altro per tutti questi mesi non si sa, né si riesce a sapere se l'esecuzione della direttiva è scattata. Sta di fatto che soltanto giovedì sera qualcuno ha trovato il modo di far uscire dalle mura del perimetro militare il messaggio, «non classificato», inviato per telescrivente dallo Stato Maggiore della Marina Militare al Comando marittimo dell'Alto Tirreno. E da questo a tutti gli altri enti militari. «Qualora la notizia della schedatura dei dipendenti della Difesa venisse confermata - tuonava ieri il parlamentare ligure di Alleanza nazionale, Paolo Armaroli - ci troveremmo di fronte a un'azione di Stato di polizia, tipica di un autentico regime autoritario». La richiesta è lì, nero su bianco, e ormai di pubblico dominio, sottratta alla discrezione dell'Arsenale militare. Che fare? Lo Stato Maggiore della Marina tenta di riportare i toni nell'ambito di un'interpretazione del tutto legittima. «Non si tratta assolutamente di una schedatura - spiegano gli alti gradi -, semmai questa è la dimostrazione della volontà del comando di mettersi in regola proprio con la legge 675 del '96 sulla privacy, in base alla quale si devono censire eventuali banche dati dove siano trattati dati personali». Lo Stato Maggiore semplifica dicendo che il messaggio era «sintetico e forse per questo non immediatamente comprensibile». Il censimento era mirato, in sostanza, a conoscere l'eventuale esistenza di precedenti schedature. Difficile far accettare questa spiegazione agli attoniti dipendenti dell'Arsenale, memori dei licenziamenti in massa operati negli Anni Cinquanta nei confronti dei lavoratori cosiddetti «di sinistra». Eppure ieri, sino a tarda sera, Cgil e Cisl locali ancora non avevano preso posizione. Qualcuno parlava di un documento falso. Solo la voce dei Cobas si è fatta sentire: «Il movente dell'azione potrebbe essere ricercato nella necessità di individuare fisicamente lavoratori da considerare in esubero». Insomma, altro che violazione della privacy. Il senatore Giorgio Bornacin, coordinatore regionale di Alleanza nazionale, ha detto che chiederà immediatamente un appunta¬ mento ad Andreatta per verificare di persona come stiano effettivamente le cose: «Mi auguro che il ministro sia in grado di fornire spiegazioni convincenti, potrebbe infatti trattarsi solo di un fatto tecnico, derivante dall'applicazione della legge sulla privacy». Già, ma provi a convincere i Cobas, i quali insistono: «Più o meno sapevamo tutti, come dipendenti, che una forma di controllo c'era e poteva anche avere una sua logica. Quello che sicuramente non risponde ad alcuna logica giustificabile era la raccolta di informazioni sulla sfera sessuale, sulle convinzioni religiose, sull'etnia o razza». Così, infine, il dubbio assale anche Bornacin, che conclude: «Certo, il sospetto che questa iniziativa sia da mettere in relazione alla ristrutturazione in corso all'interno dell'Arsenale spezzino, rimane». Donatella Bartolini Il dispaccio con la presunta richiesta di dati personali è arrivato all'Arsenale della Spezia il 21 aprile, inviato dallo Stato Maggiore della Marina Militare al Comando marittimo dell'Alto Tirreno
Persone citate: Andreatta, Bornacin, Donatella Bartolini, Giorgio Bornacin, Paolo Armaroli
Luoghi citati: La Spezia
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