Il Papa in Liguria invoca un miracolo per l'Italia di Marco Tosatti
Il Papa in Liguria invoca un miracolo per l'Italia «Risanamento dei costumi contro le epidemie» Il Papa in Liguria invoca un miracolo per l'Italia Festa a Chiavari, ma nel Comune a guida legista oscurato il tricolore CHIAVARI DAL NOSTRO INVIATO Il Papa sulla strada'per Brescia viene a salutare un vecchio amico, e parla di cose serie, anzi serissime; arriva a chiedere che la società attuale sia liberata «a peste, a fame, a bello», come nelle antiche litanie dei Santi. «Oggi più che mai abbiamo bisogno di liberazione da vecchie e nuove epidemie, da antiche e nuove forme di guerra. Abbiamo bisogno di una buona organizzazione dell'economia, ma soprattutto del risanamento dei costumi quale necessaria premessa di una società più giusta e solidale». Insomma la riviera ligure e persino il Golfo del Tigullio non sono un'isola felice. «Anche in questo vostro golfo non mancano, almeno come riflesso di crisi in ambiti più vasti, seri motivi di preoccupazione». I giovani non hanno lavoro, l'artigianato e l'agricoltura oltre al commercio temono la crisi; e «se continua a prosperare il turismo, attratto dalla bellezza dei luoghi, i periodi di riposo e di vacanza vengono spesso sensibilmente ridotti». In tutta la regione, ha aggiunto il Pontefice, «c'è il rischio della cosiddetta "povertà delle famiglie", che è in crescita secondo recenti statistiche, a motivo dell'aumento delle persone anziane e sole». Papa Wojtyla però punta il dito contro la scomparsa della sensibilità etica e religiosa come origine di tutti questi mali: «Chi non riconoscerebbe un'insufficiente solidarietà sociale alla radice della carente collaborazione nell'affrontare i nuovi imponenti problemi economici sociali e politici?» Un miracolo, ci vuole, come nell'agosto 1835, quando Chiavari fu risparmiata miracolosamente dal colera. «Preghiamo tutti che quel "miracolo" si rinnovi». Chiavari ha tributato un benve- Giovanni Paolo I nuto straordinario al Papa; tutti i fiorai della cittadina sono rimasti chiusi, erano impegnati a ornare le strade e il palco in Piazza. Come talvolta capita, Papa Wojtyla si è trovato, più o meno consapevolmente in mezzo a una faida locale. L'ha ricordata il sindaco leghista Vittorio Agostino, lamentando che per l'augusto ospite «avremmo voluto fare di più, ma incomprensibili motivi di ordine burocratico indipendenti dalla nostra volontà ce lo hanno impedito». Al centro della piazza troneggia una statua di Vittorio Emanuele II, artefice dell'unità italiana, e come tale inviso a molte anime bossiane. Avrebbero voluto toglierlo e sostituirlo con una fontana, ma ovviamente la risposta delle autorità superiori è stata «no». Sono riusciti però ad «eliminare» il tricolore dalla facciata del municipio, abilmente nascosto dalla bandiera vaticana e da quella ligure. Il Papa sembrava in buona forma, in questa visita pastorale giustificata dalla persona del vescovo, Alberto Maria Careggio. Per anni ha accompagnato Giovanni Paolo II nelle passeggiate in Val d'Aosta. All'origine eli questa visita «anomala», non legata a nessuna occasione particolare, dice, «c'è il cuore del Santo Padre, che per pura gratuità viene a visitare una comunità cristiana». Racconta Careggio che durante una passeggiata in montagna pregò il Papa di non dar corso alla sua nomina episcopale: «Mi ricordo che ritto sul sentiero, con sguardo penetrante e voce ferma, mi rispose: a me non si dice di no. Vai avanti». L'accoglienza è stata eccezionale; i manifestini «anarchici» anti-Papa affissi dieci giorni fa non hanno avuto evidentemente nessun seguito, anche se corre voce di qualche fermo in queste ore. Marco Tosatti Giovanni Paolo II
Persone citate: Alberto Maria Careggio, Careggio, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo Ii, Italia Festa, Papa Wojtyla, Vittorio Agostino, Vittorio Emanuele Ii
Luoghi citati: Brescia, Chiavari, Liguria, Val D'aosta
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