«Non è un processo politico»
«Non è un processo politico» «Non è un processo politico» Il giudice: pronto a interrogarlo IL PROCURATORE GENERALE TIRANA DAL NOSTRO INVIATO Procuratore generale Arben Rakipi, ora che il Parlamento le ha dato via libera, arresterà Sali Berisha? «Questo dipenderà dalle indagini. Se andranno bene, se tutto andrà per il meglio, potrebbe rimanere libero». In concreto, di che cosa è accusato l'ex Presidente della Repubblica? «Di aver organizzato un'insurrezione armata». Il procuratore generale è una di quelle persone che riescono a dire le cose più gravi con un tono di voce soave. Parla sempre sottovoce». «Eppure, una sua idea ce l'ha già, e molto precisa. Pochi giorni or sono, infatti, aveva dichiarato soavemente che «i reati commessi da Berisha sono da ergastolo». Ma sapeva di avere le mani legate, una prima decisione poteva prenderla soltanto il potere politico. Ieri appariva soddisfatto, se non altro perché poteva finalmente portare avanti il suo lavoro. Ma lei intende interrogarlo? «Certo. Quasi sicuramente lo convoco la settimana entrante». E pensa che verrà? «Lo spero, ci conto». Ma lui non s'è neppure presentato alla commissione parlamentare: crede che da lei venga? «Ma sì, ma sì: Berisha è un uomo rispettoso della legge». E se rifiutasse? «Possiamo sempre farlo portare con la forza. Ma poi, a poco a poco, sono convinto che la situazione, ora molto difficile, finirà per alleggerirsi e a mente fredda tutti potremo ragionare meglio». L'altra notte il primo ministro Fatos Nano ha dichiarato che un arresto sarebbe quanto meno inopportuno. Che ne pensa? «Che è una cosa che non lo riguarda. Forse è un suo pensiero. Il fatto è che il caso non ce l'ha in mano lui». Ma questo non toglie che l'inchiesta abbia una fisionomia dubbia. Insomma, procuratore Rakipi, questo è un processo politico o criminale? «Criminale, non ci sono dubbi». Ma l'impressione è del tutto diversa... «Ed è solo un'impressione: non è certo colpa nostra se esistono molti risvolti politici». Quando pensa di comin¬ ciare? «Per la verità abbiamo già cominciato, un paio di giorni fa». E quando crede di poter arrivare a conclusione? «Questo è più difficile. Si tratta di un'indagine molto complessa, delicata, che non va presa certo a cuor leggero. Al contrario, dobbiamo fare l'impossibile perché risulti perfetta. Dobbiamo fare molta attenzione. Ci vorrà il tempo che ci vorrà, potremmo anche spendere tutto quello che ci consente la legge». Vale a dire? «Sei mesi, potrebbe durare sei mesi». L'accusa riguardava Berisha, ma anche altri sei deputati: procuratore, perché il Parlamento ha respinto la richiesta per costoro? «Ma non l'ha respinta. Semplicemente l'ha rimandata indietro perché avevano fatto una richiesta collettiva». Cioè incompleta? «No, no, completa, completissima. Soltanto che volevamo risparmiare un po' di carta: il fatto è che noi, qui in procura, non siamo molto ricchi e anche i piccoli risparmi possono risultare utili». [v. tess.] «L'opportunità o meno del fermo non è cosa che può riguardare il primo ministro» Il primo ministro albanese e leader del Partito Socialista Fatos Nano
Persone citate: Arben Rakipi, Berisha, Fatos Nano, Rakipi, Sali Berisha
Luoghi citati: Tirana
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