Fischer: alleati dell'Spd siete senza contenuti

Fischer: alleati dell'Spd siete senza contenuti Fischer: alleati dell'Spd siete senza contenuti IL LEADER DEI GRUENEN DUESSELDORF DAL NOSTRO INVIATO Onorevole Joschka Fischer, lei è il leader dei Verdi, possibile alleato dell'Spd in caso di vittoria: cosa pensa del «nuovo centro» di Schroeder? «E' solo uno slogan sul modello Tony Blair: cerca di adattarsi alla sensibilità di un nuovo strato sociale, ma non è stato riempito di contenuti». Potrebbe essere difficile fare un governo insieme? «Con l'Spd esistono importanti punti in comune: ci consentiranno di fare un governo». Ma molti nel suo partito sostengono che il programma dell'Spd fa troppe promesse. «Non si tratta di troppe promesse ma di scarsa chiarezza sulla finanziabilità di certi obiettivi». Per esempio? «Per esempio non è affatto chiaro come finanziare il nuovo, più costoso rapporto pensione-salario, non è chiaro come finanziare i nuovi mezzi di ricerca, non è chiaro come realizzare il nuovo patto fra generazioni: su queste cose, come su altre, l'Spd tace». Quali ì punti irrinunciabili, in un programma di governo con l'Spd? «Il punto principale, per ottenere il rinnovamento sociale ed ecologico del Paese, è una lotta seria contro la disoccupazione che vogliamo realizzare soprattutto in tre modi. Con la diminuzione dei costi del lavoro, grazie al taglio dei contributi previdenziali reso possibile dall'introduzione di una tassa ecologica; con un'alleanza per il lavoro fra governo, imprenditori e sindacati; e con la riforma fiscale. Sono gli obiettivi dei primi sei mesi;/. Che succederà se su qualcuna di queste precondizioni non ci sarà accordo, come è possibile che accada? «Chi condurrà le trattative saprà se e quando non avrà più senso continuare a trattare». E la politica nucleare di Schroeder la soddisfa? «Naturalmente no. La politica nucleare di Schroeder è debole, solo i Verdi sono coerenti nel chiedere l'abbandono in tempi rapidi del nucleare. Dipenderà dai rapporti di forza fra noi e l'Spd: se saremo abbastanza forti lo otterremo in tempi rapidi». Schroeder allude sempre più spesso alla possibilità di una Grande Coalizione. Un monito al radicalismo verde? «Una grande coalizione significherebbe dimenticare il rinnovamento sociale ed ecologico di questa Repubblica, continuare l'attuale miseria di governo con altri strumenti». Ma le turbolenze nei governi regionali di Kiel e Duesseldorf mostrano che per l'Spd governare con i Verdi è difficile. «Le più grosse difficoltà l'Spd ìe ha a Berlino, dove c'è una Grande Coalizione». Resta il fatto che i Verdi hanno diffuso un'immagine radicale, con richieste che hanno allarmato l'opinione pubblica come l'aumento della benzina a 5 marchi. «Queste proposte sono state sopravvalutate. Certo abbiamo fatto degli errori, ma la percezione che il Paese ha dei Verdi è cambiata: siamo diventati un partito affidabile e maturo per governare, non siamo più un movimento ecologista di protesta. Per quanto riguarda la benzina, l'errore è stato scriverlo nel programma elettorale e non in un programma di lungo periodo: nel lungo periodo infatti il prezzo della benzina aumenterà e l'uso dell'energia diminuirà, con positive conseguenze sull'ambiente». Molti sostengono invece che provocherebbe danni gravissimi all'economia. «E' falso. Nonostante questo, o proprio per questo, l'industria automobilistica tedesca guadagnerà posizioni e concorrenzialità: ricorda il dibattito sul catalizzatore, nel 1988? I costruttori dicevano: se dovremo applicarlo usciremo dal mercato. Oggi le au¬ to escono dalla fabbrica con un catalizzatore a tre vie: dappertutto». Lei nel partito è un realista. E'' difficile tenere a freno l'ala eco-radicale? «Al contrario. Di errori ne abbiamo fatti tutti insieme: per questo ho sempre creduto importante imporci come partito di governo. Ma sui punti ecologici principali, aumento nel lungo periodo della benzina, abbandono del nucleare, tassa ecologica, nuova politica dei trasporti, non ha senso dividerci fra radicali e realisti: siamo concordi». Un cancelliere Schroeder riuscirebbe a governare da solo, senza pagare un prezzo politico all'apparato e a Lafontaine? «Come qualsiasi premier in Italia, anche in Germania un Cancelliere deve badare al suo partito, ai rapporti politici fra il suo partito e i partner di governo, e alla maggioranza in Parlamento». Accetterebbe di diventare ministro degli Esteri e vice di Schroeder? «Nessun commento. Adesso bisogna votare». [e. n.] «Il "nuovo corso" è solo uno slogan sul modello di Tony Blair con cui Gerhard Schroeder cerca di adattarsi alla sensibilità di un nuovo strato sociale» Il leader storico dei Verdi tedeschi Joschka Fischer

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