Amnesty attacca Pinocchio: parziale di Domenico Quirico

Amnesty attacca Pinocchio: parziale Lerner. gli spettatori hanno verificato che l'opposizione ha potuto parlare Amnesty attacca Pinocchio: parziale «Ha taciuto sulle torture nelle carceri algerine» adt^g«iow ALGERI DAL NOSTRO INVIATO «Le migliaia di morti ammazzati dalle forze di sicurezza, spesso in quanto sostenitori del "Fronte islamico di salvezza", non meritano di essere ricordati?». I riflettori di «Pinocchio» si sono appena spenti sulla spianata dei Martiri ad Algeri, restituita alla attesa senza speranze degli «hittistes», i gióvani disoccupati che consumano il tempo sognando un visto per l'Europa. E' Daniele Scaglione, presidente della sezione italiana di Amnesty International, con una lettera aperta, ad aprire la polemica. Non usa certo mezze parole, accusa Gad Lerner, ma anche il presidente del Consiglio Prodi e l'amministratore delegato dell'Eni Franco Bernabè che hanno partecipato via video, di «parzialità nel denunciare le violazioni dei diritti umani»: «Tutto quello che avviene nelle carceri algerine, inclusa la tortura, che colpisce migliaia di persone tra cui donne di oltre sessantanni - ricorda il presidente dell'organizzazione per i diritti umani che all'Algeria ha dedicato voluminosi dossier può essere taciuto, messo sotto silenzio? Queste cose le sanno i giornalisti, le sanno i vertici dell'Eni, le sa il governo italiano. Eppure sono state taciute». L'accusa di Scaglione si allarga anche alla linea politica di maggiore «comprensione» nei confronti del governo algerino che Roma e l'Europa hanno adottato negli ultimi tempi: «L'Europa continua a sostenere le autorità di Algeri che hanno pure fatto entrare la Rai ma continuano a negare l'accesso ad Amnesty International e a molti giornalisti che, contrariamente a quanto avvenuto in trasmissione, sentono il dovere di elencare anche i soprusi compiuti dalle forze di sicurezza. Questa linea di appoggio incondizionato al governo al¬ gerino è stata confermata in trasmissione dal presidente del Consiglio che ha scelto di parlare solo del terrorismo. Una grande delusione, visto che il capo del governo si era preso formalmente l'impegno di agire in difesa dei diritti umani in tutto il mondo». Gad Lerner, che per la verità alla fine della trasmissione si aspettava reazioni negative, ma da parte del governo algerino, non vuole neppure leggere tutto il documento di accusa di Amnesty e ribatte con foga: «La risposta a Scaglione è nella trasmissione stessa. Giovedì sera per la prima volta in una piazza di Algeri le opposizioni hanno potuto denunciare con forza la corruzione e la violazione dei diritti umani. Io stesso ho ricordato il recentissimo rapporto della commissione delle Nazioni Unite presieduta da Mario Soares che ha visitato l'Algeria e a differenza di Amnesty International ha il merito di non fare di ogni erba un fascio e distingue quelli che definisce "crimini contro l'umanità" commessi dal terrorismo islamico dalle violazioni dei diritti umani di cui sono responsabili le forze di sicurezza. Tutti hanno potuto verificare che non è stato un programma a senso unico, anzi l'opposizione ha avuto più spazio dei filogovernativi. Il presidente Zeroual e il governo non sono stati certo soddisfatti e lo prova il fatto che hanno accettato di essere presenti solo con l'intervento registrato del ministro degli Esteri. Ripeto: sono orgoglioso e soddisfatto di aver fatto questo programma ad Algeri». Lerner ribalta l'accusa di aver offerto al governo algerino e alla sua linea di guerra totale al fondamentalismo una legittimazione via video: «Conosco e apprezzo l'opera di Amnesty, so che è in buona fede, stimo Scaglione, ma è un grave errore mettere sullo stesso piano il nuovo totalitarismo islamico che è il pericolo nu¬ mero uno di questo line millennio e regimi certamente autoritari, peraltro comuni a tutto il Maghreb. Sono certo che tra qualche anno questa sarà una macchia per l'organizzazione. Fa male Amnesty a sputare sulla nascente democrazia algerina e a snobbare l'opposizione laica e democratica che invece invoca dall'Europa un aiuto e le chiede di accorgersi di questo pericolo comune che bisogna combattere. O forse Scaglione ritiene che an- che la Messaoudi, leader dei movimenti femminili, le organizzazioni delle donne per la pace e delle vittime del terrorismo siano complici? Sarebbe ridicolo e sono stati loro i protagonisti della trasmissione». Una bomba è esplosa ieri sera in un mercato della città di Tiaret (310 chilometri a Sud-Est della capitale), uccidendo 22 persone e ferendone 30. La guerra totale agli islamisti è alla vigilia del settimo anno sprecato; i morti sono forse centomila, nel '92 quando la carneficina è cominciata le forze antiterrorismo schieravano quindicimila uomini, adesso sono sessantamila cui bisogna aggiungere i miliziani. E' una guerra spietata, dove non si fanno prigionieri, dove nessuno rispetta regole e dove tutti sono sicuri che vincerà il più forte. In Algeria solo i morti sono davvero innocenti. Domenico Quirico Il presentatore <I crimini degli ultra sono più tremendi delle violazioni dei diritti civili» Una bomba uccide ventidue persone al mercato di Tiaret Il palco di Pinocchio ad Algeri. Al centro Lerner cerca di calmare uno spettatore