«Tagli alla previdenza?» E' un coro di no a Monti

«Tagli alla previdenza?» E' un coro di no a Monti «Tagli alla previdenza?» E' un coro di no a Monti ROMA. Scontro al vetriolo su pensioni e fisco tra il commissario europeo Mario Monti, il presidente della Confindustria Giorgio Fossa, i leader di Cgil e Uil Sergio Cofferati e Pietro Larizza e il segretario generale aggiunto della Cisl Raffaele Morese. Nel clima infuocato degli ultimi confronti sulla Finanziaria '99, una sortita di Monti all'assemblea degli industriali di Udine è stata presa molto male, sia pure per ragioni diverse, dai rappresentanti dell'intero arco del mondo del lavoro. Le reazioni sono state subito durissime, al limite della contestazione e dell'insulto; e, di lì a poco, esponenti dell'Ulivo si sono affrettati ad intervenire («Le pensioni per ora non si toccano») anche per evitare che la polemica dilagasse, coinvolgendo forze della maggioranza attestate su posizioni opposte, come Rifondazione comunista e Rinnovamento italiano. «Non affrontare ora il problema delle pensioni - afferma il commissario europeo - significa rinviare la possibilità di ridurre la pressione fiscale per dare una spinta a competitività e sviluppo; anzi si corre il rischio di doverla aumentare». Nel medio periodo la spesa pensionistica, a suo avviso, non è compatibile con gli attuali incrementi del Pil e con l'auspicato desiderio di attenuare il peso delle tasse. «Siamo sicuri - si chiede - che il Paese non voglia o non capisca una più incisiva riforma strutturale delle pensioni? Si pensava così anche a proposito della scala mobile o, nel '92, all'epoca dei primi provvedimenti Amato. Invece, gli italiani hanno una disponibilità, maggiore di quanto riteniamo, ad accogliere manovre utili di politica economica, purché ben spiegate». E a chi chiede una maggiore spesa sociale, come il segretario di Re Bertinotti, o meno tasse, come Fossa, risponde che «è inutile discutere su come spartirsi un dividendo di Maastricht che ancora non c'è: occorre prima costruirlo, rilanciando la crescita e la competitività dell'Italia». E' proprio Fossa a ribattere per primo, piuttosto piccato: «Non accetto di essere messo sullo stesso piano di Bertinotti nel voler dividere carello che non c'è. Sulle pensioni nessuno si è esposto come Confindustria nel criticare la non-riforma Dini sulle pensioni e nel lasciare il tavolo sulla riforma dello Stato sociale. Sappiamo che ancora non c'è un dividendo di Maastricht da spartirsi, ina proprio per cominciare a creare questo dividendo occorre agire sulla leva del fisco». Dal canto loro, gli esponenti sindacali reagiscono sul tema della previdenza. Cofferati: «Non c'è alcun bisogno di una nuova riforma delle pensioni. Il sistema è in equilibrio, tutti i conti dimostrano che i punti presi a riferimento in mi quadro macroeconomico sono rispettati». Larizza: «Se il commissario Monti si dedicasse mi po' di più alle sue competenze istituzionali avremmo forse qualche problema in meno in Europa e sicuramente molti vantaggi in più in Italia». Morese: «Non c'è alcuna correlazione tra pensioni e tasse, visto che il sistema previdenziale sostanzialmente si autofinanzia. Il carico fiscale è una variabile dipendente non dalle pensioni, ma dalla "schifezza" (come la definì Visentini) della macchina fiscale italiana che consente livelli troppo elevati di evasione». Dall'Ulivo, comunque, dichiarazioni rassicuranti per i pensionati. «Per quanto riguarda la prossima Finanziaria - osserva il responsabile economico dei Ds Lamberto Turci - a Monti ha già risposto il presidente Prodi, precisando che le pensioni non sono all'ordine del giorno. Nel futuro, se risulteranno squilibri, andranno prese le opportune decisioni». Più duro Gianfranco Morgando, responsabile economico del Ppi: «Monti sbaglia a ridurre tutto ad uno slogan di tagli alle pensioni. Se necessario, coinvolgendo nei tempi giusti le parti sociali, si dovrà razionalizzare lo Stato sociale nel suo complesso». Gian Cario Fossi Bertinotti, Fossa e i sindacati: «Ci sono altre vie per lo sviluppo» Il commissario europeo Mario Monti

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