Baby criminali d'europa di Luciano Gallino
Baby criminali d'europa UN FENOMENO INQUIETANTE Baby criminali d'europa DURANTE la campagna elettorale che sta per concludersi in Germania, un tema dominante è stato l'aumento della criminalità ed il senso di crescente insicurezza che esso diffonde tra i cittadini. In questo quadro, molte parole sono state spese sulla criminalità dei giovanissimi. Si è infatti osservato che, oltre a numerosissimi furti, reati sempre più gravi vengono compiuti da ragazzi e bambini la cui età varia tra i 15 e i 10 anni, quando non scende addiritttira al di sotto. Si tratta forse d'un problema locale, da lasciar sbrogliare ai tedeschi? Purtroppo no. La criminalità dei giovanissimi è un fenomeno europeo, al quale ben pochi Paesi sfuggono. Ricordiamo che in Svezia, poche settimane fa, un bambino di 4 anni è stato violentato e ucciso da una banda dove il più anziano, se non andiamo errati, aveva 12 anni, e il più piccolo era quasi coetaneo della vittima. In Gran Bretagna il fenomeno è abbastanza diffuso da aver indotto le autorità ad abbassare alO anni, per reati particolarmente efferati, la soglia della responsabilità penale. In Francia, le cronache estive sono state costellate dalle notizie di feroci aggressioni compiute da giovanissimi a bagnanti, clienti di supermercati, automobilisti nei luoghi più disparati: spiagge di Tolone, quartieri bene di Marsiglia, strade di campagna attorno a Lione, banlieue di Parigi. Né oseremo dire che il fenomeno dei delinquenti giovanissimi sia sconosciuto in Italia, nel Nord come nel Sud. Al di sopra d'una soglia che si può considerare normale, visto che non sono mai esistiti luoghi od epoche in cui non esisteva, la criminalità rappresenta una forma di patologia sociale. La criminalità dei giovanissimi è una sua va- Luciano Gallino CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA M
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