Tempesta a Piazza Affari

Tempesta a Piazza Affari Tempesta a Piazza Affari passare dei minuti. Tra i settori, i più penalizzati sono quello bancario, che aveva guadagnato di più in precedenza, e quello dei titoli industriali, con perdite consistenti. Più composte le Eni, che registrano una perdita contenuta rispetto al resto dei titoli del paniere del Mib30, sui quali l'offerta ha insistito di più. Gli scambi si sono concentrati su alcuni titoli del Mib30: Generali, Telecom, Tim, Eni e Fiat, oltre che su Olivetti. Ma a perdere più punti sono stati i bancari: Fideuram 1*8,61%, Comit il 7,53%, Banca di Roma il 5,57%, Credit il 6,39%, Mediobanca il 7,35%, Rolo l'8,82%. Ma anche gli asssicurativi non sono stati da meno: Generali perdono il 6,05%, Alleanza, che da lunedì danno il via all'assegnazione gratuita, sacrificano il 6,83%, Ras perdono il 7,89%, Fondiaria il 4,36%. Il mercato non recepisce, in questa pessima giornata, nemmeno la notizia delle trattative Telecom-Murdoch sui diritti per il calcio in tv, e penalizza le Telecom del 5,93%, le Tim del 6,78%. Degli industriali, Fiat perdono il 5,52%, Olivetti il 3,47%, Eni il 3,22%, Pirelli Spa l'8,52%. Pochissimi i titoli in controtendenza: Autostrade priv., Popolare di Lodi, che ha avuto l'ok per la fusione delle banche siciliane del gruppo, Esaote sulla base dei risultati, Eridania. E le Premafin, che dopo essere state sospese per tutta la seduta di mercoledì per eccesso di rialzo, chiudono a +17,04%, dopo l'ipotesi di accordo con le banche creditrici. Francesco Bullo NEPPURE Piazza Affari (e non poteva essere diversamente) è stata risparmiata dall'«effetto Greenspan» così, al termine di una giornata nera, gli indici accusano un tonfo, e il listino milanese vede in una sola giornata volatilizzarsi una capitalizzazione stimabile, forse per difetto, in almeno 33 mila 500 miliardi. E' il terzo peggior ribasso dell'anno: dopo il 27 aprile (-6,42%) e il 10 settembre (-5,29%), è arrivato per la Borsa di Milano il 17 settembre, segnato da una perdita secca del Mibtel pari al 5,21% (a quota 19.238): un risultato che arriva in concomitanza delle scadenze tecniche, con un Fib settembre scambiato sotto il prezzo di riferimento di più di 2000 punti, sul ciglio della soglia di resistenza dei 28.000 punti. Anche gli altri indici hanno un segno marcatamente negativo: il Mib30 chiude con una perdita che sfiora il 6% (-5,96, a quota 28.550); il Mib segna 1.162 (-4,36%); il Midex 19.130 (-2,52%); l'indice Comit 1.225,86 (-4,34%); quello di Mediobanca 193,33 (-4,38%). Unica eccezione positiva è rappresentata dall'indice Imr (Ristretto) 1.162 ( + 0,43%). Relativamente ridotti gli scambi pari ad un controvalore di 2519 miliardi di lire. Ma vediamo lo svilupparsi dellla giornata. In un quadro di Borse in forte ribasso e di previsioni molto pessimistiche (poi confermate) sulle intenzioni di Wall Street, la seduta in Piazza Affari si è aperta già in tono negativo, per peggiorare via via che arrivavano prima le notizia dalle piazze europee, e poi l'apertura negativa del Dow Jones, a New York, che è andato peggiorando con il

Persone citate: Francesco Bullo, Greenspan, Murdoch, Olivetti

Luoghi citati: Lodi, Milano, New York