Wojtyla, tra fede e ragione

Wojtyla, tra fede e ragione Il documento del Pontefice «sui rischi di confondere il cristianesimo con le sette e le nuove religioni» Wojtyla, tra fede e ragione Firmata l'enciclica, pubblicata fra un mese CITTA' DEL VATICANO. Un'enciclica per festeggiare i vent'anni di pontificato: Giovanni Paolo li ha firmato nei giorni scorsi «Fides et Ratio», la sue tredicesima lettera enciclica (letteralmente, «circolare»), destinata ad analizzare il rapporto fra Fede e Ragione. Con la firma - la promulgazione, in termine tecnico, avvenuta, secondo l'agenzia AdnKronos il 14 settembre, festa dell'Esaltazione della Croce; e secondo altre fonti il 12 settembre, data in cui la chiesa celebra il Nome di Maria, il documento e ufficialmente pronto per essere reso pubblico. La presentazione ufficiale avverrà probabilmente alla vigilia del ventesimo anniversario dall'elezione al trono di Pietro, forse proprio il 15 ottobre. Karol Wojtyla è stato eletto il 16 ottobre 1978. «E' un documento molto speculativo, con un'articolazione estremamente teorica, sul cammino della fede e su quello della ragione - commenta un prelato che ha preso visione della stesura finale -. C'è una forte sottolineatura della soprannaturalità, della Rivelazione della fede cristiana contrapposta a tutto quello che può essere deduzione dal ragionamento». Giovanni Paolo II ha raccolto nel corso di molti anni gli elementi per quest'opera che vuole forse essere il culmine del suo pensiero, una «Stimma» del Wojtyla filosofo, e soprattutto del Wojtyla studioso di antropologia. «La ricerca della razionalità della fede è la preparazione alla comprensione del mistero cristiano. La fede - commenta il contenuto dell'enciclica l'esperto - non è contro la razionalità, è un gradino più in alto». Il ragionamento è complesso, così come ò arduo il percorso seguito dal Pontefice. Non sarà certamente un documento di comprensione elementare. «I risvolti pratici sono però evidenti, e tendono a mettere in risalto i rischi, i pericoli di confonde¬ re la fede cristiana con movimenti, religioni o sette che hanno una risvolto di spiritualità. Ma il Santo Padre sottolinea la differenza fra la spiritualità "antropologica" e la spiritualità "teologica" propria del cristianesimo. Nella spiritualità antropologica il Dio personale, il Cristo non appare». 11 documento apprezza la speculazione razionale: «L'uomo è grande per la sua speculazione razionale, sublime, i sistemi filosofici; ma la fede cristiana sta un passo oltre». «Fides et Ratio» è un testo di notevole spessore, 155 pagine, divise in sette capitoli. Il Papa si rivolge in primo luogo ai teologi, ai filosofi e agli scienziati cristiani, e li invita ad una «presa di coscienza» sul compito affidato alla ragione, che è quello di diffondere la «verità rive- lata da Gesù Cristo», punto finale del piano di salvezza divina contenuto nel vecchio e nel nuovo Testamento. L'andamento del testo è analitico, e contiente ima puntuale disamina dei sistemi usati dal mondo antico, e in particolare il pensiero greco prima e romano poi hanno cercato di affrontare e risolvere il problema della «purificazione della ragione» per farne uno strumento di conoscenza della realtà ultima. Il lavoro è durato vari anni, e sono state necessarie tre differenti stesure - secondo l'AdnKronos - per giungere a quella conclusiva; ogni stesura è stata rivista da esperti di filosofia, storia e scienza, scelti tra i più stretti collaboratori del pontefice. Contrariamente alle indiscrezioni trapelate nei mesi scorsi, non ci sarebbe nemmeno un accenno esplicito alla «New Age» nè tantomeno alle filosofie orientali che si sono diffuse largamente anche fra i cattolici. Lo scopo principale del Pontefice non è quello di condannare questa o quella corrente filosofica, ma di gettare le basi - alla vigilia del terzo millennio - per un riawicinamento fra fede e ragione. Un capitolo centrale dedicato al rapporto tra «credo e intelligenza» ricorda il contributo dei Padri della Chiesa e di figure eccellenti del Medioevo. Poi la drammatica rottura dell'età dei Lumi, preannunciata dal «caso Galileo», «una rottura non positiva». L'enciclica si chiude con un appello, affinché lo «spirito della ragione e della verità» tornino a dialogare in questa fine millennio. Marco Tosarti

Persone citate: Gesù, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Karol Wojtyla, Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano