Spira su Washington il maccartismo sessuale

Spira su Washington il maccartismo sessuale Spira su Washington il maccartismo sessuale EFFETTO VALANGA WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si è aperta la caccia all'adultero. Ora che la vicenda Lewinsky entra nella sua fase finale il gioco politico diventa sempre più sporco. Si scava nel passato, si cercano amanti segreti, coniugi traditi, «peccati di giovinezza». E nell'aria mefitica della capitale continuano a volare palate di fango. L'ultima e più abbondante I l'ha scagliata «Salon 1999», un magazine on line vicino alla Casa Bianca - lo hanno chiamato «il salotto di Hillary». «Salon 1999» ha accusato Henry Hyde, il rispettato presidente della Commissione Giustizia chiamato a indagare sul Presidente Usa, di aver avuto una lunga relazione adultera trent'anni fa con una giovane estetista, tal Chérie Snodgrass. Costretto ad ammettere, il 74enne Hyde, occhialoni e criniera bianca, è andato su tutte le furie: «Hanno tirato fuori questa vecchia storia per intimidirmi ma non ce la faranno. Chérie ed io siamo stati buoni amici tanti, tanti anni fa. Il signor Snodgrass lo venne a sapere e lo disse a mia moglie. L'amicizia con i Snodgrass finì. Il mio matrimonio rimase intatto». Fine della storia? Non proprio, perché i repubblicani hanno serrato i ranghi attorno al venerabile Hyde - «il gentiluomo della Camera» - e sono partiti all'attacco della Casa Bianca, accusandola di essersi affidata alla peggior manovalanza «per far terra bruciata» attorno ai repubblicani. Nei giorni scorsi altri due repubblicani erano stati presi di mira da alcuni organi filo-clintoniani. Dan Burton, deputato dell'Indiana e aspirante presidenziale, era stato costretto ad ammettere di aver avuto un figlio da un rapporto adultero. E Helen Chenoweth, deputata dell'Idaho, aveva confessato di aver avuto anche lei un lungo rapporto extra-matrimoniale. Ma le accuse a Hyde, l'uomo al centro delle indagini del Congresso sull'affaire Le- winsky, hanno finito per inzaccherare più la Casa Bianca che il bersaglio. E così gli uomini di Clinton, guidati dal capo di gabinetto Erskine Bowles, sono stati costretti a correre ai ripari: «A quanto ci risulta nessuno alla Casa Bianca ha diffuso queste notizie. E se mai risultasse il contrario, quella persona sarà licenziata in tronco». «Salon 1999» conferma: la Casa Bianca non c'entra nulla. E Norm Sommer, l'amico del signor Snodgrass che ha diffuso la storia dell'adulterio, si è lamentato di aver offerto invano l'indiscrezione per oltre sei mesi a 57 giornali. Ha anche informato la Casa Bianca «ma nessuno mi voleva parlare». Al di là dell'episodio Hyde, sono in molti a temere che la vicenda Lewinsky stia generando una sorta di neo-maccartismo a sfondo sessuale. E che il prossimo test elettorale non sarà, come negli Anni Cinquanta, l'appartenenza al partito comunista, ma un matrimonio senza macchie, una vita sessuale inappuntabile. Già la settimana scorsa il leader della maggioranza repubblicana al senato Trent Lott (Mississippi) aveva messo in guardia i suoi colleghi contro il pericolo che la loro vita privata venga d'ora in avanti passata al setaccio. E aveva aggiunto che chi avesse di questi «problemi» forse dovrebbe rinunciare alla politica. Ieri Albert Hunt, il rispettato commentatore politico del Wall Street Journal, scriveva: «Le scappatelle sessuali dei politici sono state trattate con troppa leggerezza in passato. Ma ora stiamo assistendo a un'inversione di marcia eccessiva che danneggerà la politica e finirà per offuscare le cose importanti», [a. d. r.] Spunta un vecchio adulterio del capo della Commissione Giustizia. I repubblicani: soffiata dei democratici Henry Hyde con Chérie Snodgrass all'epoca della loro relazione, trent'anni fa

Luoghi citati: Idaho, Indiana, Washington