Otto ore di rissa sul video di Clinton

Otto ore di rissa sul video di Clinton Le tv rivoluzionano il palinsesto per diffondere lo spettacolo che gli Usa non vogliono vedere Otto ore di rissa sul video di Clinton Slitta il verdetto sulla pubblicazione dell'interrogatorio WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La diffusione del video di Bill Clinton che perde le staffe durante la sua testimonianza del 17 agosto scorso scatena il primo | grosso scontro tra democratici e I repubblicani sulla vicenda Lei winsky. La commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti si è riunita a porte chiuse per più di otto ore per decidere la diffusione del filmato al pubblico. E la discussione si è rapidamente trasformata in una rissa. L'esito del voto è scontato scontato: la destra repubblicana, che vuole diffondere tutto e subito, domina la commissione. Ma i democratici hanno montato un'agguerrita difesa per limitare i danni. E l'acrimonia del dibattito ha fatto slittare la votazione finale a oggi. In piena discussione, la democratica Maxine Waters (California) è uscita fuori e ha detto: «Stiamo facendo il possibile ma ci stanno massacrando». Chi ha visto il filmato dice che si vede un Clinton «in difficoltà, evasivo, stizzoso» che a un certo punto, incalzato dal procuratore Starr e dai suoi colleghi, si alza e se ne va. La Casa Bianca teme che il video riveli agli americani l'aspetto peggiore del Presidente - la sua arroganza, i suoi scatti d'ira E i democratici sono preoccupati dall'impatto che avrà sulle elezioni congressuali di novembre. Ma c'è anche chi dice che il video po trebbe avvantaggiare la Casa Bianca gettando luce sulle tecniche persecutorie del procuratore Starr. Quale che sia l'impatto finale a favore o contro Clinton - la diffusione del video rappresenta un'altra pietra miliare nella vi cenda Lewinsky. Tutte le grandi reti televisive hanno già rifatto i palisesti del week end per poter accomodare l'intero filmato quattr'ore in tutto. La grande maggioranza degli americani - il 70 per cento secon do l'ultimo sondaggio Cbs/New York Times - si oppone alla diffu sione del video. Ma i network non si fidano di quei dati e prevedono un'audience elevatissima durante il fine settimana. La commissione ha finito per li tigare anche sui tempi e le moda lità della diffusione di altre 2600 pagine di documentazione - i con tenuti delle 17 scatole che sono rimaste segretate alla Camera in questi giorni in una stanza blindata sotto scorta armata. Fino a tarda sera repubblicani e democratici hanno bisticciato sui tagli da fare per risparmiare agli americani le parti più spinte dei verbali. All'inizio della settimana lo speaker della Camera Newt Gingrich, fiancheggiato da tutti i capigruppo, aveva auspicato che la procedura di impeachment venisse affrontata con solennità e senza partigianerie. Ma quelle speranze sono state fatte a pezzi ieri, e ora tutto promette di essere più complicato. La destra repubblicana ha deciso di procedere come un rullo compressore verso l'impea- chment. E pare ancora più aizzata dopo che ambienti vicmi alla Casa Bianca hanno tirato fuori la storia dell'adulterio di Henry Hyde, il rispettato presidente della commissione Giustizia che ebbe una storia d'amore con una estetista sposata trent'anni fa. Ieri la leadership repubblicana, decisa a sfruttare politicamente l'episodio, ha addirittura chiesto l'intervento dell'Fbi per determinare se ci sia lo zampino della Casa Bianca in questa vicenda (la Casa Bianca nega qualsiasi ruolo e assicura che se un membro dello staff presidenziale risulta essere coinvolto sarà licenziato). La contri offensiva dei democratici ieri in commissione Giustizia ha regalato alcune ore preziose alla Casa Bianca. Ma i democratici in quella commissione appartengono all'ala più liberal del partito. Il grosso del partito continua a rimanere molto guardingo nei confronti del Presidente. E nei giorni scorsi diversi se- natori democratici influenti hanno cominciato a chiedersi se le dimissioni di Clinton non siano a questo punto la soluzione migliore. Si continua a lavorare attorno all'ipotesi di una mozione di censura da parte del Congresso per risparmiare al Paese il trauma di un impeachment. Ma è un'ipotesi che fatica ad andare avanti. E in una giornata come ieri, dominata dalla partigianeria e dallo scontro, si è persa nel chiasso della battaglia politica. Insomma, una giornata decisamente negativa per il Presidente. Perfino Miss America - Kate Shindle - ha chiesto a Clinton di dimettersi. E in serata, una notizia col sapore della beffa: un sorridente procuratore Starr è arrivato a Stanford, l'università dove studia Chelsea Clinton e dove da quest'anno studierà anche sua figlia Carolyn... Andrea di Robilant Il filmato potrebbe essere devastante ma anche avvantaggiare il presidente Usa mostrando i metodi dell'Inquisitore Anche Miss America chiede le dimissioni Si scopre che la figlia di Starr frequenterà lo stesso college di Chelsea

Luoghi citati: California, Usa, Washington