«Non arrestate Berisha» di Vincenzo Tessandori

«Non arrestate Berisha» Dini: sarebbe uno sbaglio. La Commissione Immunità vota la revoca, la decisione finale spetta al Parlamento «Non arrestate Berisha» Europa e Usa premono sull'Albania TIRANA DAL NOSTRO INVIATO Fatelo processare, invoca Vladimir Feizo a nome della Commissione parlamentare per l'immunità, mandatelo in tribunale, lui e la sua banda. Ma gli onorevoli temporeggiano, la pressione internazionale è forte, l'orse più della voglia di far giustizia sommaria del vecchio, ammaccato Sali Berisha, accusato di aver guidato la rivolta. Già, perché c'è chi dubita che qui si sia consumato un golpe lampo, per lo meno non ne sono certi gli americani che hanno pure il loro peso, e l'altra sera Madeleine Albright, segretario di Stato, ha telefonato a lungo a Fatos Nano, primo ministro albanese, preoccupata perché, ha detto, se Berisha venisse spazzato via, anche il gioco democratico ne uscirebbe distrutto. E poi, ha sottolineato Lamberto Dini, «sarebbe imo sbaglio arrestare Berisha, lo abbiamo sconsigliato tutti». E l'ambasciatore italiano Marcello Spatafora, ricevuto dal presidente Rexhep Meidani con altri diplomatici europei: «Stiamo cercando di far abbassare la febbre». Raccomandazioni che, forse, non cadono nel vuoto. Il capo dello Stato ha assicurato che è ancora possibile qualsiasi soluzione. Per il fine settimana dovrebbe arrivare a Tirana una missione dell'Ue. Scontato un esame della situazione. «Ben vengano gli europei», ha commentato il primo ministro Fatos Nano. Così, ieri, per tutto il giorno, il Parlamento in seduta plenaria ha preferito discutere di un complicato piano urbanistico piuttosto che di golpe: di questo e del molo ricoperto dall'ex Presidente si dibatterà oggi e, forse, finalmente si arriverà al voto. Che, conti alla mano, parrebbe deciso, considerati i 102 seggi su 155 dei socialisti. «Ma io spero che non siano compatti, che ascoltino le pressioni dell'America e dell'Europa, che sono state forti sospirava ieri mattina Sabri Godo, che fu leader repubblicano, alleato del partito democratico . ( Se arrestano Berisha, se cadiamo nel caos, stavolta dovremo cavarcela da soli, perché l'Europa, credo, ne ha avuto abbastanza dell'operazione Alba e di certo non la ripeterebbe. E poi, bisogna avere la prova che la cosa sia realmente accaduta». Mentre gli altri si arrovellano sulla sorte da riservargli, Berisha guida cortei in una Tirana, tutto sommato, distratta e indolente Ma, forse, lui ha già avvertito che il vento è cambiato e così muta tono «Nano è come Macbeth, non ha pace nell'anima», urla dal balcone ai suoi, allibiti. Poi rassicura la Comunità intemazionale, invita alla calma. «Ma dimostreremo per la strada finché Fatos Nano non se ne sarà andato. Lui, che ci vuol togliere pure la parola e ha fatto saltare sul monte Dajti i ripetitori delle tv private». E' una calma un po' fittizia, un doppio filtro di polizia circonda Tirana. Dal ministero dell'Interno informano di avere arrestato un altro rivoltoso: Aizer Cibaku, originario del Kosovo, è stato sorpreso per strada. In tasca aveva ima pistola. Quelli dei reparti speciali, con il passamontagna e il kalashnikov facile, sbarrano la strada del Nord, fanno blocco al quartiere della Kamsa, abitato da gente arrivata dal settentrione, fedele all'ex Presidente. Nella notte, a Lexhe, sulla strada pur Scutari, in 80 hanno assaltato il posto di polizia. E' stato un fiasco, in tre sono rimasti sulla strada. Dal porto di Durazzo ha tentato la fuga la «Lucky Mar», mercantile con bandiera cambogiana, sorpreso a metà giugno dagli uomini della Guardia di Finanza carico di 18 mila casse di sigarette. Anche ieri notte i finanzieri hanno ripreso la caccia con il guardacoste «G 101 Lombardi» e la vedetta «V 50 14». Il mercantile aveva messo la prua a Nord, forse verso la spiaggia di Velipoje, punto d'imbarco per i profughi. E' stato ripreso verso le 2, i colpi di avvertimento dei finanzieri e quelli dei poliziotti albanesi hanno convinto l'equipaggio alla resa. E oggi, a Tirana? Appuntamento in piazza Scanderbeg, naturalmente. Vincenzo Tessandori i