La lezione che viene dall'Orso di Glauco Maggi

La lezione che viene dall'Orso La lezione che viene dall'Orso Compravendite più selettive nei giorni bui *sìi:.-\sm mm i STRATEGIE DI DIFESA CLA settimana borsistica a Piazza Affari, almeno fino a ieri, ha registrato un saldo tra rialzi (+4,46% lunedì e +1,86% mercoledì) e ribassi (—0,69% martedì e —5,21% giovedì) praticamente pari a zero. Verrebbe da suggerire, agli investitori più impressionabili, di applicare in proprio la regola che viene seguita in altri mercati europei relativamente alle quote dei fondi comuni: controllare il valore una volta alla settimana. Così si riducono le occasioni di stress. Ma'non sarebbe una ricetta seria. Nascondere la testa sotto la sabbia non è consigliabile neppure a quanti, in tutta coscienza e con la perfetta convinzione nella scelta di lungo periodo, hanno affidato i soldi ai gestori di fondi. Anche per costoro, il monitoraggio costante dell'andamento dei mercati è raccomandabile per almeno due motivi: 1) verificare se le correzioni intervenute sulle Borse, e quindi sui fondi relativi, non abbiano squilibrato a tal punto il mix di portafoglio da suggerire, eventualmente, un aggiustamento; 2) considerare che, ferma restando l'impostazione strategica che deve porsi alla base di scelte di impieghi finanziari pianificati sul medio-lungo termine, nella realtà possono essere successi fatti tali da correggere precedenti «certezze» o «preconcetti». La settimana che ci stiamo lasciando alle spalle ha registrato alcuni episodi che meritano di essere evidenziati. Il primo è solo apparentemente congiunturale: ammettendo che non esiste, allo stato, concertazione tra le economie forti per mettere mano con misure concrete al caos delle realtà ex emergenti, il numero uno della banca centrale Usa Alan Greenspan ha raffreddato gli entusiasmi per una ripresa mondiale imminente o, almeno, programmabile. E l'incertezza sulle prospettive ha un effetto deprimente ovvio, proprio per l'insicurezza che trasmette sui tempi del recupero. Il secondo è il pessimo esito del prestito Mediobanca-Russia: i sottoscrittori (per un ammontare complessivo di 750 miliardi) non vedranno mai l'«alta» cedola del 6,4% promessa dall'emittente e dovranno accontentarsi di riavere il loro capitale tra più di 10 anni. Questi sfortunati clienti hanno imparato (e si spera inse¬ gnato, con il loro sacrificio, a tutti) che cosa voglia dire «high risk», seppure applicato alle obbligazioni. Se nella testa degli investitori si fosse insomma mai insinuata l'idea che, comunque, il rischio applicato ai bond è di mùior durezza rispetto a quello che si riconosce alle azioni, ora questo falso concetto è stato spazzato via. Con il corollario che anche dei rating delle blasonate Moody's e Standard & Poor è bene fare un utilizzo «indicativo» e non fideistico: le uniche lettere che non hanno fatto mai veramente scherzi (finora) sono state le classiche tre A. Il terzo spunto utile arriva da Tokyo: l'indice Nikkei è sceso ieri al livello più basso da 12 anni a questa parte. Non è solo la conferma di una crisi ormai più che acclarata: è anche una lezione su che cosa può significare investimento di lungo periodo. Nella realtà è potuto capitare che un investitore che avesse comprato l'indice di Borsa 12 anni la ne sarebbe uscito ieri con la stessa somma. C'è lungo periodo e lungo periodo, insomma. E quello che è ancora statisticamente valido per mercati finanziariamente più collaudati, trasparenti ed efficienti come quelli m- glese o statunitense, non lo è più, almeno per la durata non certo breve dei 12 anni, per Tokyo. Se ne deve concludere che dunque non ci sono regole assolute, in finanza, che garantiscono esiti certi9 Chi lo avesse mai ipotizzato, ù un illuso che deve fare tesoro di questi episodi. Ai risparmiatori «fai da te», invece, la lettura articolata titolo per titolo dell'andamento di Piazza Affari non va raccomandata: è (dovrebbe essere) il loro pane quotidiano. Anzitutto per constatare sul campo come, mentre il Toro è (quasi) cieco, e cioè le azioni si imperniano ui branco, l'Orso ci vede molto muglio, e punisce; in maniera più selettiva. Ecco, se è consentito rammentare qualcosa anche a chi ha l'ardire di sfidare da solo i mercati, questo si può dire: che studiare delle varie società bilanci, business, caratteristiche, categoria, dipendenza dall'estero, ciclicità e quant'altro passi sotto la lente degli analisti professionali non dà la sicurezza di vincere ogni mossa. Ma aiuta a comprare e vendere con selettività, l'arma indispensabile dei giorni bui. Glauco Maggi

Persone citate: Alan Greenspan

Luoghi citati: Russia, Tokyo