«Tassi in discesa, ma non subito»
«Tassi in discesa, ma non subito» «Tassi in discesa, ma non subito» Ciampi: i conti non si fanno giorno per giorno IL MINISTRO IL MINISTRO DEL TESORO A ROMA LAN Greenspan è certo stato interpretato male la seconda volta, come era stato interpretato male la prima»: al termine di una giornata di nuovi tracolli - record o quasi - in tutte le Borse europee, Carlo Azeglio Ciampi ricorda che, al di là del nevrotico dilagare in tutto il mondo di esasperate impressioni o supposizioni, i Sette Grandi hanno parlato con parole attentamente soppesate appena qualche giorno fa. Il messaggio da chiosare e quello, scritto in teleconferenza da sette ministri del Tesoro e sette governatori delle banche centrali; e lì si dice che «il peso relativo dei rischi nell'economia mondiale è cambiato». Intende dire che i tassi di interesse scenderanno? «In quel comunicato del G-7 si dice che l'inflazione è bassa in molte parti del mondo, e che in molte parti del mondo le prospettive di crescita si deteriorano. E' un messaggio chiaro. Al presidente della Federai Reserve Alan Greenspan, che come gli altri ministri e governatori ha sottoscritto quelle parole, qualche giorno fa era stata attribuita 1 intenzione di un ribasso immediato dei tassi, e poi al contrario il no al ribasso. Mi pare che sia stato frainteso in ambedue i casi: bisogna dare tempo al tempo». Non subito, quindi. Il G-7 ha dato un'indicazione di tendenza... «Quando in quella sede si fanno certe affermazioni, non si deve pretendere che debbano seguire dei fatti il giorno dopo. Come G-7 ci vedremo fisicaniente a Washington all'inizio del mese prossimo. Sarà quella l'occasione di fare il punto». Alcuni sostengono che Greenspan ha voluto spegnere attese eccessive quando in due Paesi chiave, tra quelli assistiti dal- le organizzazioni finanziarie internazionali, la situazione politica è ancora incerta: in Russia non si capisce che politica farà il nuovo governo, in Brasile una trattativa con il Fmi è in corso, e si vota per le presidenziali il 4 ottobre». «In Russia un governo c'è, ed è già qualcosa rispetto ai giorni scorsi. Ma pensi anche alle elezioni in Germania: di solito non si prendono decisioni di tale importanza quando uno dei Paesi più grandi è in cam¬ pagna elettorale. L'esito del voto tedesco lo conosceremo tra dieci giorni». Sta di fatto che siamo in una situazione fragile, in cui possono prender forma orientamenti capaci di durare a lungo. Quando basta qualche parola per far crollare del 5 per cento tutte le Borse europee... «I dati precisi di oggi non li ho visti. Certo è tipico di questa fase, e preoccupa, che le Borse reagiscano con movimenti così ampi ogni giorno, mentre nel passato le variazioni erano più contenute. Ma non lasciamoci impressionare da un giorno. Facciamo consuntivi: mensili, settimanali. Guardiamo indietro, e ricordiamoci che rispetto all'inizio dell'anno le quotazioni della Borsa di Milano restano in aumento. Di quanto esattamente oggi non so ancora». Circa il dodici per cento, mi pare. Ma l'economia italiana non sta già perdendo colpi, per effetto della crisi internazionale? «Vedremo. I dati per ora sono ballerini, si possono intepretare in diversi modi. Quelli di oggi, il fatturato e gli ordinativi dell'industria in giugno, sono stati buoni. Non so come sarà quello che verrà diffuso domani, la produzione industriale in luglio. E' ancora presto per essere certi di come chiuderemo il '98». Dieci giorni fa, nella lettera che ha scritto a questo giornale, lei ha affermato che i Paesi dell'Euro devono essere «pronti a usare tutti gli strumenti, sia di bilancio sia monetari, per evitare che la crisi si riverberi pesantemente sull'economia reale». Quanto ai bilanci, per il momento da Francoforte e da Bruxelles sembra venire il contrario, una richiesta di arrivare all'attivo ancora più in fretta... «Come Paesi Euro avremo l'occasione di affrontare l'argomento la settimana prossima a Vienna. Bisognerà anche capire quale è l'andamento esatto delle nostre economie tra il secondo e il terzo trimestre». Conta anche qui l'esito delle elezioni tedesche, immagino. Lei, in conclusione, ha fiducia che gli Stati Uniti e l'Europa sapranno far fronte alla crisi? «Le ripeto: diamo tempo al tempo. Lo statement del G-7 contiene affermazioni di grande rilievo». Stefano Lepri «Le forti oscillazioni della Borsa spaventano ma rispetto a gennaio i dati sono in crescita» «I dati sulla produzione di giugno sono buoni ma è presto per dire come finiremo il '98» «La Germania è al voto e certe decisioni non si prendono in campagna elettorale» «Le affermazioni del G-7 non si traducono in fatti da subito: Greenspan è stato mal interpretato» Il ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi
Persone citate: Alan Greenspan, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Greenspan, Stefano Lepri
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