Balzo di bancari e Fiat

Balzo di bancari e Fiat Balzo di bancari e Fiat LA Borsa recupera senza convincere e la cautela degli investitori, frastornati dalla recente volatilità, traspare da volumi che restano moderati se si considera la prossimità delle scadenze tecniche di venerdì, con l'importante roll-over sul Fib30. Il rimbalzo del Mibtel, che aveva sfiorato il 3%, si deteriora dopo l'avvio incerto di Wall Street e l'indice termina a 20.296 punti ( + 1,86%). Alla fine il controvalore degli scambi ha superato di poco quello dell'altroieri (2551 miliardi contro 2440), mentre sui derivati l'attività è rimasta molto intensa, con gli operatori impegnati nel roll-over fra la scadenza settembre e quella dicembre. Avvio subito brillante (+1,90%), nella scia del recupero segnato la vigilia da Wall Street, poi il Mibtel ha raggiunto un massimo giornaliero di 20.528 punti ( + 3,02%) in concomitanza con l'avvio delle negoziazioni sulla Borsa americana che ha visto l'incertezza prevalere rapidamente sul moderato spunto iniziale. La buona accelerazione della mattina ha indotto i trader a essere meno aggressivi con i realizzi, nella previsione di poter vendere con margini superiori in caso di un nuovo rimbalzo del listino. 11 carattere tecnico del recupero appare confermato dal fatto che sono stati protagonisti i titoli finanziari e gli industriali maggiormente colpiti nelle fasi di discesa, mentre le «Utilities» (anche di grosso calibro come i telefonici) sono rimaste ai margini, in una seduta in cui le forti escursioni di prezzo hanno fornito ottime occasioni per il trading giornaliero. I rialzi più cospicui sono stati segnati dai bancari, sulla scia di nuove ipotesi speculative (quale l'aggregazione tra Imi-Sanpaolo e Comit, alternativa a Comit-Banca Roma) o di risultati semestrali accolti con favore dal mercato. E' il caso di Banca Intesa ( + 6,52%), i cui dati del primo semestre hanno indotto il Crédit Suisse First Boston a reiterare la propria raccomandazione «buy» sul titolo. Bene anche Imi ( + 6,01%), Sanpaolo (+4,96%), Credit (+4,80%), Popolare Milano (+4,90%) e Comit ( + 3,75%), mentre Banca Roma ( + 2,90%) si è mossa meno delle altre blue chip bancarie, facendo comunque meglio del listino. Fra gli industriali, Fiat (+2,77%) ha frenato nel finale dopo essere arrivata a recuperare oltre il 7%, mentre Pirelli ( + 5,11%) ha beneficiato del parere positivo espresso da una casa di brokeraggio sul mercato delle fibre ottiche. Con l'eccezione di Generali ( + 3,25%), sono rimasti trascurati i titoli a maggiore capitalizzazione, soprattutto Eni (-0,66%) ma anche Telecom (+1,13%) e Tim ( + 0,72%), quest'ultima non impressionata dal giudizio buy di Merrill Lynch. Fra le società a media capitalizzazione, da segnalare la debolezza di Adr (-4,81%) in giorni in cui, nonostante la bocciatura dei decreti Burlando da parte della Commissione europea, l'attenzione resta concentrata sul futuro di Malpensa 2000. In rialzo invece Bnl risparmio non convertibili ( + 7,62%), titolo che, dopo la conversione facoltativa in azioni ordinarie (quotate da lunedì prossimo), soffre di mancanza di liquidità.

Persone citate: Merrill Lynch

Luoghi citati: Boston, Milano