Alla GM il 10% di Suzuki
Alla GM il 10% di Suzuki L'alleanza punta al mercato delle auto di piccola cilindrata Alla GM il 10% di Suzuki E diventa il primo socio TOKYO. Nuova alleanza nipponica per la General Motors. Il colosso automobilistico statunitense ha annunciato di aver innalzato la sua partecipazione nella Suzuki Motor dal 3,3 al 10%. L'operazione del costo di oltre 300 milioni di dollari, ha lo scopo di far entrare la Gm nel mercato delle utilitarie prima in Giappone e dopo nei Paesi emergenti. Qualche settimana fa il colosso americano è diventato azionista di riferimento della Isuzu (veicoli commerciali) con una quota del 37,4%. La joint venture con Isuzu Motors, è mirata al mercato delle utilitarie. Entrambe le operazioni bilanciano, in qualche modo, due iniziative analoghe della Toyota che ha rilevato il controllo della Daihatsu (mini-car) e si è rafforzata in seno alla Hino (veicoli industriali). Suzuki infatti, e la concorrente Daihatsu, sono i maggiori produttori in Giappone di veicoli di piccola cilindrata. L'alleanza con la Gm prevede la realizzazione di piccoli veicoli poco costosi diretti ai mercati emergenti con l'obiettivo a lungo termine di ampliare le possibilità sul mercato asiatico. La quota che la Suzuki cederà al gruppo americano è ottenuta mediante aumento di capitale al prezzo di 1258 yen per azione, calcolato sulla base del corso medio del titolo tra il 3 e 1' 11 settembre. Gm acquisterà 33,6 milioni di nuove azioni del gruppo Suzuki, i cui principali azionisti sono attualmente la Chase Manhattan Bank, la Tokai Bank, e l'Asahi Bank. Le due società hanno comunicato che l'operazione rafforzerà i loro legami, che risalgono a 17 anni fa, e che Suzuki diventerà al tempo stesso «responsabile in seno alla Gm per la ricerca e lo sviluppo di vetture di piccola cilindrata in particolare in Asia. Questo non avrà comunque effetti sulle attuali attivitàdella Opel (la controllata tedesca della Gm) a livello tecnologico, ma ci permetterà di far fronte alle numerose sfide a livello internazionale». Suzuki utilizzerà i mezzi freschi per finanziare i propri investimenti industriali e aumentare le spese nella ricerca e sviluppo. Gli analisti ritengono che con l'entrata in vigore, dal primo ottobre, di nuove norme di sicu¬ rezza, le utilitarie giapponesi diventeranno più simili a quelle europee mettendosi in concorrenza più diretta con costruttori del segmento come Renault o Fiat. La Mazda è passata da due anni sotto la Ford e Nissan diesel sta negoziando un ampio accordo di collaborazione con la Daimler-Benz nei veicoli commerciali.
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