Denaro mai così poco caro Sella: e ora il prime rate di Gian Carlo Fossi
Denaro mai così poco caro Sella: e ora il prime rate Denaro mai così poco caro Sella: e ora il prime rate ROMA. Danaro mai così a buon mercato. Nel mese di agosto il tasso medio sui prestiti bancari in Italia è sceso al 7,59%, trenta centesimi in meno rispetto al valore medio di giugno, toccando così il nuovo minimo storico. Quello di agosto è stato il 33° calo consecutivo ed è significativo che dall'ultima riduzione del tasso di sconto il mercato bancario abbia risposto con una diminuzione quasi doppia (dall'8,51% al 7,59%) del tasso medio sui prestiti. Questa raffica di notizie rosa è stata lanciata dall'Abi nel suo consueto rapporto mensile in coincidenza con la riunione del comitato esecutivo che ha fissato ieri in sette punti gli obiettivi da conseguire nel prossimo biennio. «Credo che ora annuncia il presidente Maurizio Sella - ci siano le condizioni perché le banche possano realizzare entro settembre una riduzione del primerate Abi, che peraltro deriva dalla media dei tassi comunicati dagli istituti di credito alla stessa associazione». Tra gli obiettivi principali dell'azione dell'Abi assumono rilievo: la riduzione del carico fiscale e contributivo sulle banche, «molto più alto in Italia rispetto all'Europa»; la promozione di iniziative per il miglioramento dell'immagine all'interno e all'esterno; la sigla del nuovo contratto nazionale di lavoro all'insegna della riduzione del costo del lavoro, di maggiore flessibilità, di una più accentuata variabilità I della retribuzione e di una più age¬ vole riconversione delle risorse umane; la diffusione di servizi bancari idonei a migliorare il margine di redditività e a promuovere l'uso degli standard internazionali negli strumenti di pagamento; rilancio dell'efficienza di tutti i servizi e massima attenzione all'intermediazione mobiliare con cura particolare per la piazza finanziaria italiana; pratiche più celeri per consentire il rientro dei prestiti diventati inesibigili a causa delle lentezze della giustizia civile. Pericoli per le banche italiane dalle crisi dei mercati russo e asiatici? Il presidente Sella non drammatizza. «L'esposizione verso la Russia del sistema bancario italiano - spiega - è di circa 8 mila miliardi, un da¬ to particolarmente contenuto se confrontato con i sistemi bancari della Germania e della Francia. Una parte dei crediti è ristrutturato, un'altra parte è garantita dalla Sace, la parte residua rappresenta comunque una cifra ampiamente sopportabile e non rilevante. Nessuna preoccupazione anche in relazione ai recenti avvenimenti in Albania, dove è presente im ridottissimo numero di banche italiane». Comunque anche altri dati contenuti nel rapporto mensile dell'Abi segnalano più elementi favorevoli che negativi. Ad agosto, sull'onda del positivo andamento dell'economia, gli impieghi in lire sono saliti del 7,48%, mentre continua il calo dei depositi bancari che va avanti da circa due anni. Positiva, invece, anche se in progressiva diminuzione, è l'evoluzione delle obbligazioni bancarie, cresciute del 27,1% ad agosto. Le sofferenze hanno segnato in maggio una riduzione del 4,16% rispetto al maggio '97. Gian Carlo Fossi
Persone citate: Maurizio Sella
Luoghi citati: Albania, Europa, Francia, Germania, Italia, Roma, Russia
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