Sui tassi i Grandi in ordine sparso

Sui tassi i Grandi in ordine sparso Per le Borse ancora una giornata di altalena. Milano fra le superstar europee (+ 1,86%) Sui tassi i Grandi in ordine sparso Greenspan: nessun piano comune ROMA. Tutti con gli occhi rivolti agli Usa. Wall Street è grande e Greenspan è il suo profeta, quindi ieri, in attesa dell'intervento del presidente della Fed alla Camera degli Stati Uniti, i mercati hanno lavorato e guadagnato, ma come una classe di scolaretti che fanno il compito con la paura di essere bocciati da un severo maestro. Ancora una volta, nell'incertezza che regna sovrana, gli investitori hanno navigato con la bussola puntata sull'America, pronti a rifugiarsi in porto al primo segnale di vento contrario. In Giappone l'indice della Borsa di Tokyo è finito in rosso, seppur di poco, lo 0,21 percento: il rialzo delle ultime sedute di Wall Street non è bastato ad allentare la cautela, visto che sul ventilato taglio dei tassi Usa non c'erano certezze assolute. Ma quello di Tokyo è stato l'unico segno negativo, per il resto, da Hong Kong a Kuala Lumpur, la giornata in Asia è stata all'insegna del recupero. Ma l'ombra dell'incognita sui tassi Usa si e allungata all'Europa, dove le Borse sono partite al galoppo, per poi tirare gradatamente le redini man mano che si avvicinava la campana della chiusura. E'successo a Francoforte, che al fixing si è fermata a +0,55 per cento, a Londra (+0,18), a Parigi (+0, 84), Amsterdam ( + 1,24), Zurigo ( + 2,01) e Madrid, che con un + 2,57 per cento è stata la migliore. Ed è successo a Milano, dove il Mibtel ha segnato +1,86 per cento. Come per l'Asia una sola eccezione: Bruxelles, andata in negativo dello 0,17. In Europa i risultati del Far East si sono aggiunti a quelli americani della vigilia, alla fermezza del dollaro e a quelli, molto importanti, del Sudamerica, Brasile in particolare, dove martedì la Borsa aveva chiuso addirittura con un + 18 per cento. Così Piazza Affari è schizzata in apertura a + 1,90 per poi arrampicarsi rapidamente fino al punto massimo della giornata: Mibtel a 20.528 punti, corrispondente ad un guadagno del 3,02 per cento. In questo contesto hanno fatto da locomotiva i bancari e buona parte delle blue chip. In particolare la Fiat ha avuto un impeimata fino all'8 per cento, anche sulla spinta delle notizie di nuovi ecoincentivi per il mercato dell'auto, con effetti mol¬ to positivi su tutti i titoli del gruppo. Ma anche dall'altra parte dell'oceano l'aspettativa del discorso di Greenspan ha condizionato il listino, tant'è vero che il Dow Jones, dopo mi avvio in leggero rialzo ha invertito la rotta, finendo a -0,23 per cento per poi recuperare, grazie ai dati d'agosto sulla produzione industriale Usa, in aumento dell' 1,7 per cento contro lo 0,7 previsto. Alia fine Greenspan ha parlato: non ci saranno azioni concordate sui tassi, è necessario dare assistenza ai Paesi in crisi, ma il controllo sui movimenti di capitali non è la risposta giusta. E il ministro del Tesoro, Rubin, parlando al Congresso, lo ha esortato a liberare al più presto le risorse necessarie a sostenere le organizzazioni internazionali di prestito. «L'ampliarsi della crisi finanziaria internazionale - ha detto Rubin - potrebbe mettere a rischio la sicurezza economica e nazionale degli Stati Uniti, la leadership statunitense è cruciale e continuerà ad esserlo. E' a rischio lanostra sicurezza nazionale ed economica». Rubin ha anche ribadito la necessità di un coordinamento internazionale a livello di G7 per stimolare la crescita mondiale, discorso pienamente in linea con le aspettative del direttore del Fmi, Camdessus. Ma intanto l'Onu è in polemica col Fondo, che accusa, seppur non apertamente di essere responsabile, per eccesso di liberismo, della crisi finanziaria asiatica. Al fatto che Greenspan non abbia parlato di tassi Usa Wall Street ha reagito con un moto di delusione, che ha spinto il Dow Jones in basso, ma è stata una crisi di pochi minuti, il punto più basso, poi l'indice è rapidamente ripartito per chiudere a quota 8089,78 punti, con un guadagno dello 0,81 per cento. Daltronde anche in Germania non c'è aria di discesa del costo del denaro: Tietmeyer l'ha detto: «mancano i margini per una riduzione», e quindi oggi, nella millesima seduta del suo consiglio centrale, la Bundesbank non dovrebbe muovere nulla. Tantopiù che nel suo rapporto mensile la banca centrale tedesca giudica limitati per la Germania i contraccolpi della crisi russa e asiatica. Vanni Cornerò Il presidente della Fed, Alan Greenspan

Persone citate: Alan Greenspan, Camdessus, Greenspan, Tietmeyer, Vanni Cornerò