L'Iva si alleggerisce se la casa è antisisma

L'Iva si alleggerisce se la casa è antisisma Provvedimento nella nuova Finanziaria L'Iva si alleggerisce se la casa è antisisma Barberi: «Occorrepiù prevenzione» Sono a rischio 25 milioni di italiani ROMA. Conoscere il terremoto per prevenire: secondo il sottosegretario alla Protezione Civile, Franco Barberi, «il problema è tutto lì. In Italia manca una seria cultura della prevenzione. Fa rabbia vedere che, quando si tratta di ristrutturare un'abitazione, tutte le attenzioni siano per gli abbellimenti e non ci si rende conto che con una spesa di pochi milioni e semplici interventi si può aumentare in maniera rilevante la resistenza della struttura». A questo riguardo, Barberi - che sui problemi della prevenzione ha tenuto ieri una conferenza stampa - ha auspicato che «tutti approfittino degli incentivi previsti dalla Finanziaria del '97, che prevede una detrazione sull'Iva pagata per la messa in sicurezza degli edifici. Il rimborso sarà totale per i cittadini colpiti dagli ultimi eventi sismici e del 10% per quelli residenti nei Comuni a elevato rischio sismico», che sono 3394, individuati secondo determinati criteri. Saranno i Comuni a stabilire le priorità e a coordinare gli interventi nel proprio territorio. I fondi per le opere realizzate entro il '98 sono di 132 miliardi per Umbria e Marche e di 318 miliardi per le altre zone a rischio. Tra le agevolazioni fiscali resta anche la riduzione Irpef del 41%, uno sgravio cumulatile con il rimborso dell'Iva. Secondo Barberi, «il fatto che terremoti come quello che ha colpito la Basilicata, di intensità tutto sommato modesta, abbia provocato danni così ingenti la dice lunga sulla vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio, che è quasi tutto vecchio e, comunque, in gran parte (il 60% degli edifici in media, con picchi dell'80-90%) non progettato con criteri antisismici. Questa - ha aggiunto - è la ragione per la quale si sta cercando di avviare una politica di, prevenzione, basata non solo sugli incentivi per ristrutturare le abitazioni, ma anche su una sistematica campagna di informazione, curata dal dipartimento della Protezione civile e dal Servizio sismico nazionale, in collaborazione con vari enti, tra cui Enel e Telecom». Tra le iniziative, vi è la diffusione, in tutta Italia, di sei milioni di schede telefoniche Telecom prepagate con le norme di comportamento da osservare durante e subito dopo la scossa; l'invio, con le bollette dell'Enel, di 2 milioni e 300 mila cartoline con analoghi suggerimenti; il progetto «Cinema e terremoti» (due audiovisivi per le scuole); l'inserto «Il terremoto in Italia. Conoscere per prevenire», diffuso in 2 milioni di copie con quotidiani e riviste; il «progetto Arianna», che prevede la diffusione di «guide alla sismicità». Secondo la carta del rischio sismico preparata dal dipartimento della Protezione civile, il 45% della popolazione italiana 25,7 milioni di persone - vive in «aree a elevato rischio», una categoria nella quale rientrano 3394 Comuni, il 41% del totale. E la storia dell'Italia rende il quadro più buio: negli ultimi 20 anni, infatti, i terremoti hanno provocato danni per 120 mila miliardi, mentre sono 120 mila i morti nell'ultimo secolo, di cui 2750 per il sisma che colpì l'Irpinia nel 1980, 970 nel '76 in Friuli, 300 nel '68 in Belice. A partire dall'anno mille si sono verificati 30 mila eventi sismici di cui 200 «terremoti distruttivi». Ir. cri.]

Persone citate: Franco Barberi, Secondo Barberi

Luoghi citati: Basilicata, Friuli, Italia, Marche, Roma, Umbria