Su Berisha lo spettro dell'ergastolo
Su Berisha lo spettro dell'ergastolo La Procura minaccia il leader dell'opposizione, che indice una nuova manifestazione Su Berisha lo spettro dell'ergastolo Nano-, omeo il caos, sono premier perché l'Albania mi ama U duello, stavolta, è sul filo delle conferenze stampa, delle indiscrezioni, delle accuse e delle controaccuse. E' bene chiarire: niente confronto fra gentiluomini, è ammesso tutto in questo ring chiamato Tirana, raccomandati caldamente i colpi sotto la cintura. Agli angoli, due uomini che, forse, si rendono conto come il loro tempo stia per scadere. Fatos Nano, il primo ministro, appare visibilmente contrariato e non soltanto per essere costretto a festeggiare il suo 46" compleanno con austerità da periodo bellico: no, c'è altro, fra le mani si trova una matassa ingarbugliata che nasconde un golpe tentato e una faida di palazzo, il suo palazzo, che rischia di metterlo fuori gioco. Il suo avversario, Sali Berisha, che di anni ne ha 53 e appare inconsolabile per la perdita della poltrona presidenziale, rischia ben altro: l'ergastolo, come garantisce Arben Rakipi, procuratore generale. E a metà mattina, quando il sole è alto e caldo, Berisha apre le ostilità con mi diretto in mezzo agli occhi. «Fatos Nano è il premier più corrotto d'Europa». Poi, per infiammare i cuori dei sudditi, forse millecinquecento, molti stagionati e che soprattutto danno l'impressione di non pensarci neppure a menar le mani, dal balcone dice anche: «Come abbiamo combattuto e cacciato la dittatura comunista di Enver Hoxha, cosi combatteremo e cacceremo quella di Fatos Nano». Ma per la città si lasciava circolare l'indiscrezione che la Commissione per L'immunità parlamentare avrebbe già deciso, la procura generale otterrà quanto chiesto: processerà Berisha accusato formalmente di essere «direttore e l'organizzatore di mi colpo di Stato». I deputati, l'altra notte, hanno discusso a lungo per decidere se la sommossa di domenica potesse es¬ sere chiamata golpe. Stabilito il punto, è cominciata la procedura che dovrebbe concludersi con la cancellazione dalla scena politica del vecchio leone. Questo, almeno, nei voti di quelli della maggioranza. Ma lui non ci sta e promette lotta dura senza paura. Dice: «Sono preparato a continuare la mia battaglia in qualsiasi posizione, sono pronto e molto deciso. Resterò nel Paese vivo o morto, in casa o in qualche altro posto». E come prima precauzione si è trasferito nella sede del Pd, protetto dai pretoriani. Poi rilancia: «Il partito democratico non ha mai usato la violenza, quando è scoppiata è per colpa dei provocatori dei servizi segreti. L'altro giorno non si sono visti e non è successo niente». E' così che guida la folla fino alla piazza Scanderbeg e lo sollevano in trionfo. Si ricorda ancora l'assassinio di Azen Hajdari e la gente scandisce: «Azen, Azen, sei vivo», «Vinceremo», «Fatos sei mi delinquente». E una nonna vestita di nero e con le stampelle, che stringe una foto spiegazzata della buonanima, crolla a terra, proprio lì, in mezzo alla piazza, sotto la scalinata dalla quale Berisha urla che vinceranno loro, i democratici. Per tutto il giorno evita la commissione. Alle 20 l'ennesima indiscrezione: il presidente della Commissione avrebbe detto «che lo giudichino gli onorevoli deputati». E subito, la smentita. Chissà. I suoi insistono che l'accusa «non esiste proprio». Lo ripete Genk Pollo, ormai indiscusso delfino. Ma si dice che pure il suo nome compaia nell'elenco di quelli da portare a giudizio. E si parla di Shaban Menia e anche di Pietr Arbnori, che è stato presidente del Parlamento e che quando regnava Hoxha per 25 anni rimase in un lager. Voci, smentite e controsmentite: si ascolta di tutto. Ma la clessidra è quasi vuota e Berisha cerca di giocare d'anticipo: «L'immunità? E' una parola che ignoro. Se mi arrestano mi fanno un grande onore». Difficile credere che sia sincero fino in fondo. Intanto a ciascuno dà il suo. A Nano: «Terrorista, leninista, capo di una dittatura neocomunista». Ai socialisti: «Banda di terroristi». Conclude: «Non me ne andrò mai, mai se ne andrà Sali Berisha». Ma c'è sempre, fra avversari, qualche motivo di rispetto, e Nano, ieri, deve avere apprezzato l'abilità con la quale il suo ha organizzato la coreografia. Così, a metà pomeriggio, tiene conferenza stampa nell'androne del palazzo della presidenza del Consiglio, quello assalta¬ to l'altro giorno. Sui muri innumerevoli i fori dei proiettili, il nero di un incendio non è ancora stato cancellato, le porte sono ancora senza vetri. Forse è casuale, ma per Nano è riservata la parete più scheggiata. E lui, a domanda, risponde: «La stragrande maggioranza degli albanesi considera questo governo non solo legittimo ma anche fra i migliori: malgrado ciò siamo disposti a verificarne l'efficienza. Ma non sotto la minaccia di un golpe». Insomma, niente è eterno, pare dire, neppure il suo gabinetto. Ma avverte: «I messaggi che arrivano, dicono: " Senza Nano qui è il caos". E questo non soltanto perché è amato ma anche perché è stato eletto primo ministro liberamente». E Berisha?, chiede qualcuno. Ma quello «è l'ispiratore e l'organizzatore del golpe». E così lo arresterete? «Non sono qui in veste di procuratore né in quella di capo della polizia». Come se non lo riguardasse la sorte «di quel criminale, golpista, dittatore». Si va avanti, altro che storie, assicura Ben Blushi, suo portavoce: «Il governo ha tutte le prove, anche filmate: dimostrano che questo è stato un vero colpo di Stato, e trascineranno in tribunali organizzatori e partecipanti». Tra costoro, chi si pente e rende le armi, sarà perdonato. Parola di politico albanese. E l'affare Hajdari: «Per il suo assassinio sarà fatta un'indagine seria e pulita, ma il partito democratico vuole sfruttarlo per innescare la violenza». Oggi nuovo capitolo: Berisha ha promesso che i suoi supereranno «i cordoni di polizia». Difficile dire se sarà la scena conclusiva. Vincenzo Tessandori L'ex Presidente: il capo di questo governo è il più corrotto d'Europa, è il leader di una dittatura neocomunista. Mi arrestano? E' un onore Voci: imminente la revoca della immunità parlamentare ||K||Hx«imh| Qui accanto l'ex presidente Berisha saluta la folla dal palazzo del partito democratico nella capitale Sopra il premier Fatos Nano durante la conferenza stampa di ieri a Tirana
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