L'AMBIGUITÀ' COME STRATEGIA di Edmondo Berselli

L'AMBIGUITÀ' COME STRATEGIA L'AMBIGUITÀ' COME STRATEGIA per la maggioranza trovare un accordo con Bertinotti, è necessario per quest'ultimo trovare modo di negoziare con Prodi e D'Alema senza mostrare di cedere. E l'unico modo per fare scelte a senso unico senza dare l'impressione di avere perso la dignità politica consiste nel restare nell'ambiguità. Dal punto di vista degli equilibri politici, si tratta della soluzione più comoda, dato che permette di scivolare in avanti senza traumi, da un accordicchio all'altro, da una mezza rottura a una mezza ricucitura. Restare nell'ambiguità consente innanzitutto al governo di durare; e in secondo luogo concede a Bertinotti la possibilità di «tenere aperto il problema», cioè di riproporre continuamente la sua presenza politica reclamando innovazioni clamorose di politica economica incalzando il riformismo del governo da posizioni esplicitamente classiste. Anche se è un buon esempio di fantasia della politica, il copione dell'ambiguità ha anche effetti molto negativi. Rende insignificanti agli occhi dell'opinione pubblica i contenuti della politica governativa. Fa svanire nell'indifferenza collettiva una Finanziaria che ha il timido aspetto di un convalescente dopo sei anni di terapie dolorose. Mortifica le aperture a sostegno dello sviluppo e dell'occupazione. Toglie visibilità alle misure sociali ipotizzate a favore dei ceti svantaggiati. Inoltre la strategia dell'ambiguità, l'unica empiricamente praticabile fra centrosinistra e Rifondazione, mantiene il Paese in una specie di condizione sospesa. Getta sul governo un alone di imprecisione, che si riflette anche sul suo livello di consenso e di popolarità. Introduce incertezza quando occorrerebbero certezze programmatiche e credibilità operativa. Fa perdere di vista la prospettiva imponendo i ritmi del breve e del brevissimo periodo. Ma, come diventa sempre più chiaro, non ha alternative. A tutti è permesso di sognare un altro mondo, dove non esistono né ultimatum né compromessi continuamente rinnovati. Ma fuori dai sogni bisogna fare i conti con problemi come «o svolta o rottura», e con soluzioni hi cui la svolta è una svoltina e la rottura si minaccia ma non si fa. Edmondo Berselli

Persone citate: Bertinotti, D'alema, Prodi