Lega e Liga verso il divorzio

Lega e Liga verso il divorzio 11 leader del Carroccio attacca gli «eretici» del Veneto. Berlusconi: bugiardo Lega e Liga verso il divorzio Scomunica di Bossi, Contentini sbatte la porta PADOVA. «Basta, lascio la segreteria della Liga Veneta!». Fabrizio Comencini dice che se ne va, si presenterà dimissionario al congresso e non si ricandiderà. Questa mattina, al Consiglio nazionale della Liga, spiegherà il perché. «E' una scelta ormai maturata, e i risvolti sono diversi», anticipa. Di certo, nelle ultime ore, la tensione tra Liga e Lega si è fatta evidente. Martedì mattina, in una conferenza stampa convocata in gran fretta a Padova, il sindaco leghista di Jesolo Renato Martin aveva chiesto le dimissioni di Comencini, reo di rappresentare «una Liga troppo attaccata alle poltrone». Nel pomeriggio, a Milano, nel Consiglio federale leghista, pur senza attaccarlo direttamente Umberto Bossi aveva accerchiato il segretario del Veneto in odore di eresia. Bisognerà aspettare la versione autentica di Comencini, questa mattina, per capire cosa sta accadendo tra Lega e Liga. Al momento, in Veneto, le poche dichiarazioni sono tutte a favore di Comencini. Con qualche punta di mistero e ambiguità, come nota il consigliere regionale Alessio Morosin. Tutto nascerebbe dalla conferenza stampa del sindaco di Jesolo, «uno che si è autosospeso con altri 112». Bene: se non è più nella Lega come mai da Milano è stata autorizzata quella conferenza stampa di attacco a Comencini? E come mai il segretario federale Bossi non ha detto nemmeno una parola in difesa del segretario veneto? La risposta, tra i leghisti che da sempre sono sensibili alle dietrologie, è che il mandante della conferenza stampa è lo stesso Bossi. «Io - dichiara Bossi all'agenzia Ansa - creando il Blocco Padano ho lanciato la mia bomba di profondità. Così gli squali vengono a galla. E' ben chiaro che se passa il Blocco Padano non si potranno mai più fare accordi con il Polo o con l'Ulivo». E sarebbe questa la miccia, l'accusa ai veneti e a Comencini. Di essersi messi di traverso, di ostacolare la nascita di questo Blocco Padano puntando ad alleanze (facili, e di successo) con Forza Italia. «E' in atto una squallida campagna acquisti, come ai tempi della caduta del governo Berlusconi!», ha gridato Bossi. Comencini, serafico, è andato al Tg3 per smentire: «Per quel che ci riguarda è una menzogna! Non c'è nessuna spaccatura tra Lega e Liga». E allora perché lasciare la segreteria del Veneto? Le parole di Bossi sulla campagna acquisti berlusconiana si son prese la piccata risposta del Cavaliere: «Si decida, per una volta, a dimostrarsi degno di credito. Indichi chi avrebbe comprato chi, come, quando, dove e a che prezzo. Il campionario delle sue bugie è senza fi- ne...». Ma Bossi è convinto che di questo si tratti. O almeno teme che Forza Italia, nel Veneto, possa contagiare la Liga e la sua dirigenza. Martedì il Consiglio federale aveva fissato il congresso della Lega per il 24 e 25 ottobre, dopo i congressi di Veneto, Piemonte e Lombardia. Ma ieri Domenico Cornino ha chiesto di anticipare il congresso straordinario al 17, e così salterebbe il congresso della Liga. I conti verrebbero regolati al congresso federale, dove Bossi è più forte di Comencini. [r. m.] Fabrizio Comencini