Da Freud a Weah, il rifugiato è come un fiore

Da Freud a Weah, il rifugiato è come un fiore [spot parade] Da Freud a Weah, il rifugiato è come un fiore LA canzone è famosissima scritta alla fine degli Anni 70 da Pete Seeger per Joan Baez e interpretata da Marlene Dietrich (nella foto). «Where nave all the Flowers gone?» è stata scelta nella campagna «Flowers» voluta dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per aiutare i rifugiati: «Vorremmo che gli italiani comprendessero meglio la condizione di chi chiede asilo, per questo nello spot abbiamo scelto personalità come Albert Einstein, Sigmund Freud, Rudolf Nureyev, George Weah, Georg Solti, Nadia Comaneci, Henry Kissinger e la stessa Marlene Dietrich. Tutti hanno avuto un passato di rifugiati». Questi in «Flowers» sono raffiguarti bambini negli anni della loro infanzia. «Il rifugiato può essere una persona di talento che può aprire la gabbia dell'intolleranza per farne uscire lo stereotipo dello straniero-peso o dello straniero-pericolo. Lo straniero può offrire doni straordinari a chi lo ha saputo aiutare». [Laura Carassai] Da Freud a Weah,