IL TEMPO E LA MONTAGNA di Marina Verna

IL TEMPO E LA MONTAGNA CONVEGNO IL TEMPO E LA MONTAGNA Al Lingotto si parla di Alpi e di equilibri spezzati CHE cosa sta succedendo alle nostre montagne, da trent'anni a questa parte? Un disastro, per le conseguenze sulle attività dell'uomo. I ghiacciai si ritirano, perché la temperatura si è alzata e nevica sempre di meno. I pendii, improvvisamente scoperti, si erodono e franano, facilitando le inondazioni. Se le Alpi non fossero colonizzate, gli assestamenti sarebbero considerati parte della normale evoluzione di Gaia, l'organismo-Terra. Ma così non è. L'uomo ha bisogno dell'acqua dei ghiacciai che affluisce, ad esempio, nei bacini delle centrali elettriche. E poi ci sono i turisti, che si trovano a fronteggiare crolli improvvisi per lo squilibrio causato dal ritiro delle masse glaciali. Tutto questo spiega l'interesse scientifico per lo stato di salute delle Alpi. Ed è il contesto nel quale si muoverà la 25a Conferenza internazionale di meteorologia alpina, che si terrà al Lingotto dal 14 (inizio dei lavori il 15 alle 8,30) al 19 settembre. Si parlerà, tra l'altro, di previsioni del tempo, di inquinamento atmosferico, di metodi e strumenti per l'osservazione. E' infatti grazie ai metodi scientifici di analisi impiegati negli ultimi duecento anni, e sempre più sofisticati, che si può parlare con certezza di anomalie nell'andamento delle stagioni. Nubifra- gi, siccità, nevicate ora abbondanti ora scarse, ci sono sempre state. Ma da qualche tempo avvengono a cadenze così ravvicinate che sembra lecito ritenere che sia proprio l'uomo, con l'esplosione delle popolazioni e le conseguenti maggiori richieste di acqua, cibo ed energia, ad aver rotto l'equilibrio idrogeologico. Come ricostruirlo, è una questione complessa. Forse dal Lingotto arriveranno suggerimenti importanti. Info: 011/316.82.03. Marina Verna Lu ratta del Bianco in una foto degli Anni Sessanta In primo piano le Bosses du Dromadaire