CALCIO UN SECOLO DI CAMPIONATO di Angelo Caroli

CALCIO UN SECOLO DI CAMPIONATO CALCIO UN SECOLO DI CAMPIONATO OL 1898 è l'anno dei prodigi per il calcio in Italia. Il football, che dal 1863 già diverte in Inghilterra, assume una dignità ufficiale anche nel nostro Paese. Esce insomma dall'anonimato di cortili, prati, viali e strade polverose. E il merito se lo annette, con il tradizionale garbo subalpino, l'ex Augusta Taurinorum. E' un momento particolarmente delicato per Torino, il trasferimento a Firenze della capitale lascia tatuaggi dolorosi:' si avvertono i primi sintomi di decadenza, come la chiusura di officine governative, l'allontanamento di rapporti commerciali con la vicina Francia e la crisi del sistema bancario. Ma Torino non rinuncia all'operosità congenita, al proprio talento logico, all'inventiva che più tardi le permetterà di sviluppare settori vitali come quello automobilistico, della moda e del cinema. E riemerge dal grigiore perfino nel campo dello sport, del calcio nella fattispecie. Dall'Inghilterra arriva un signore distinto, Herbert Kilpin (nella foto grande), ambasciatore di quel gioco (allora lo chiamavano giuoco) che obbliga ventidue uomini a correre dietro a un pallone di cuoio giallo per infilarlo il più volte possibile nella porta avversaria. Kilpin ha baffi curati, sguardo truce, in testa tiene una lobbia e la sua divisa, osservata oggi, ha quasi un sapore ridicolo: i pantaloni sono attillati e lunghi fin sotto il ginocchio, dove vengono coperti da calzettoni di lana pesante. La maglia è una blusa sbuffante con bottoni e maniche lunghe. E' lui il pioniere del calcio in Italia. Approda nel 1891 a Torino, dove è fra i fondatori dell'FC Torinese, dopo aver giocato all'età di 13 anni nella «prima linea» del Club Garibaldi a Nottingham e nel Notts 01ympic. Si trasferisce però a Milano nel 1897 dove costituisce il Milan Club, proprio l'anno prima della fondazione della Federazione Italiana del Giuoco Calcio. Il seme gettato in Torino dall'inglese germoglia. Ma c'è un tipo dinamico fra i più fantasiosi appassionati del nuovo sport, si chiama Edoardo Bosio ed è il primo italiano ad avere contatti con il football. Viaggia molto, soprattutto in Svizzera e in Inghil- terra, e nell'isola va nel 1887 per scoprire il calcio. Non si separa dal taccuino, vi annota ogni dettaglio possibile, affinché il suo racconto sia più circostanziato. Agli amici torinesi mostra pure un pallone di cuoio nuovo di zecca. E davanti all'uditorio attentissimo, i giovanotti hanno tutti gli occhi sgranati e la bocca stupefatta, racconta di 140 squadre che in Inghilterra (il dato lo ha chiesto curettamente alla Football Association) si arruffano e sudano attorno ad una sfera di cuoio duro come la pietra, che ai loro occhi sbalorditi luccica già come un diamante. Le porte sono dapprima due oggetti qualsiasi, via via perdono la loro rudimentalità e diventano pali di legno. Il football nasce da ima costola del rugby, le cui prime regole vengono dettate appunto a Rugby, città inglese della contea del Warwickshire. Il gioco cambia ovviamente regole, diverte e attrae, come una bellissima donna. E acquista via via proseliti. Torino, dopo il canottaggio, la scherma e la ginnastica si appresta a sposare il football, che solo più tardi si chiamerà calcio. Lo sport nuovo si pratica ovunque, da Piazza d'Armi al Valentino. E le squadre, tante, nascono da sane rivalità cittadine. Nel 1898, è il 15 di marzo, Torino diventa madre della Federazione Italiana del Football. Si tratta di un parto fisiologico. Il conte D'Ovidio è il primo presidente. Il pallone è oggetto di desideri in Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto. Il primo progetto federale è un campionato da disputarsi l'8 maggio: 2 match e una finale. Il destino bacia il Genoa, (nella foto in basso, nella formazione con cui vinse) che batte 2-1 in finale (d.t.s.) l'Internazionale di Torino. Nel club campione d'Italia militano due personaggi famosi: un medico valente, l'inglese Spensley, che ricopre con analoga bravura i ruoli di portiere e terzino, ed Eduardo Pasteur, parente del celebre scopritore del siero antirabbico. Sconfitte nel primo turno la Fc Torinese e la Ginnastica di Torino. La «città Augusta» esce battuta, ma fornisce già tre squadre alla causa. Un trionfo di cui vanno fieri anche i cittadini più ^differenti. Angelo Caroli ALCIO UN SECOLO DI CAMPIONATO

Persone citate: Edoardo Bosio, Eduardo Pasteur, Herbert Kilpin, Rugby