ARMAGEDDON di Massimo Gramellini
ARMAGEDDON IL FILM DELLA SETTIMANA ARMAGEDDON li film è in cartellone all'Ambrosio e al Lux USCENDO da questa simpatica catastrofe dove il mondo va a pezzi e tutti ridono come matti, viene da chiedersi perché i meteoriti si accaniscano contro Parigi, riducendo gli Champs-Elysées a un piatto di uova strapazzate. Perché Parigi e non Roma, questo è il punto. Non per bieco nazionalismo, ma la distruzione al computer di Roma poteva garantire effetti ancor più speciali: San Pietro con la cupola in fiamme, il Colosseo ridotto alle dimensioni di un portapenne. La spiegazione più ovvia è che Parigi stia sulle scatole a un sacco di gente, sceneggiatori di Armageddon compresi. Più che Parigi, i francesi. Che saranno anche campioni del mondo, ma sono dei palloni gonfiati che hanno impasticcato la Terra con i loro esperimenti atomici del cavolo. Forse però la rinuncia a Roma dipende dalla considerazione che nessun meteorite poteva gareggiare in potenza distruttiva con l'imminente Giubileo, che trasformerà la Città Eterna in una versione all'amatriciana di Biade Runner. Oppure Armageddon ha deciso di ignorare Roma perché la caduta di un meteorite su Palazzo Chigi e dintorni sarebbe stata poco credibile persino in un film di fantascienza. Ve lo immaginate il governo dell'Ulivo alle prese con una minaccia del genere? Prodi manderebbe subito una delegazione di sindacalisti nello spazio per raffreddare il meteorite e convincerlo a rallentare la corsa. In caso di emergenza interverrebbe poi l'esperto in disastri, che da noi non è Bruce Willis ma Burlando. Con una mossa geniale, il ministro convincerebbe il meteorite a cadere su una linea dell'alta velocità. Tanto, una più una meno, chi ci fa più caso? Massimo Gramellini
Persone citate: Bruce Willis, Burlando, Prodi
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