La Sonnambula al Regio di Armando Caruso

La Sonnambula al Regio La Sonnambula al Regio su libretto di Felice Romani, va in scena al Teatro Regio il 15 settembre alle 20,30 diretta da Roberto Tolomelli per la regia di Mauro Avogadro, che vive di musica sin da quando era ragazzo e attore alle prime armi. C'è nostalgia anche nel vagheggiamento che caratterizza l'opera: nei momenti di sogno, di realtà, nello scenario paesaggistico svizzero anch'esso fonte di ricordi. Proprio nel primo atto, il Conte Rodolfo giunto al villaggio per assistere alle nozze della bella Amina, rimira i luoghi della sua infanzia e canta pieno di meraviglia «Il mulino, il bosco e vichi la fattoria». Nella favola riletta da Romani e fortemente sorretta dalla vena poetica di Bellini, sognante è la bellissima aria cantata da Amina, orfanella adottata ed educata da Teresa, padrona del mulino, alla vigilia delle nozze con Alvino, sognante è l'aria del conte, struggente è il duetto «Prendi l'anel ti dono» in cui soprano leggero e tenore di grazia devono fare a gara per cesellare quelle cascatine di note che Bellini dissemina qua e là, come fossero gemme iridescenti; al pari dell'altro bellissimo duetto «Son geloso del zeffiro errante» in cui ancora il cimento amoroso si staglia netto nella melodia belcantistica del compositore catanese. Il primo atto della «Sonnambula» è ricco di situazioni «equivoche»: Amina, presa da somiambulismo, provoca equivoci e risentimenti amorosi: da «fantasma» qual la credono i sempliciotti paesani, finisce nella stanza di Rodolfo scatenando la gelosia dell'amato Alvino, che vuol rinunciare alle nozze. E' noto che i salmi finiscono in gloria: gli equivoci saranno chiariti e alla fine Amina finirà con l'intonare <(Ah, non credea mirarti», straordinaria aria che Maria Calias trasformò in una sublime invocazione. Protagonisti dell'opera di Bellini, in quest'assaggio lirico settembrino che anticipa la nuova stagione 1998-99, saranno il basso Michele Pertusi che nobilita con la bellezza della sua voce la parte del Conte Rodolfo, anche se bisogna tener presente che per cantare quella parte ci vuole proprio una bella voce; il soprano Eva Mei, che giganteggia nel regno del sovracuto e dei pianissimi; il tenore Juan Diego Florez, giovane ma già conteso nei teatri non soltanto europei. Negli altri ruoli Cristina Sogmaister, Elisabetta Scano, Paolo Orecchia. Maestro del Coro, naturalmente, Bruno Casoni. Armando Caruso La Sonnambula al Regio