VENITE A CIVITAVECCHIA PER UN MATCH ALLA COCA
VENITE A CIVITAVECCHIA PER UN MATCH ALLA COCA VENITE A CIVITAVECCHIA PER UN MATCH ALLA COCA N pregio ce l'ha, questo Amici di chiave: ossia sospingere alla lettura di Cardarelli (chi lo ricorda il poeta di Tarquinia?) e di Pavese, l'orfico segugio del Diavolo sulle colline. Massimo Barone, l'autore, romano, cinquantaseienne, un lontano esordio nel '76 per i tipi di Marsilio, confezionatore di testi teatrali rappresentati con discreta fortuna, imbastisce una sorta di romanzesco fumetto, volta cioè la tragedia della vita in commedia, la depone in un fontanile che bagna le polveri, tutte le polveri, che disorienta le munizioni, che recide le micce. Cocaina a Civitavecchia. Corre sul filo sniffare & provincia lo svagato copione. Una burla, talvolta lenta, talvolta forata dalla noia, innerva la storia sotto for- AMICI DI CHIAVE Massimo Barone Fazi pp. 137 L. 22.000 In libreria dal 20 settembre ma di plichi. Sì, perché è un uomo in fuga, all'estero, a ripercorrere l'accaduto attraverso tre memorie o memoriali, tre tempi un po' a colori un po' in bianco e nero. La burla, la beffa che dovrebbe assurgere al rango di proverbio: lui - l'io narrante, «fortunato con la sfiga, non ho mai avuto urgenza di lavorare» - e Pink, non meno votato all'otium, pur avendo un negotium, retto dalla moglie, prendono di mira Sudan, loro fornitore di fumo e estasi bianca, che «ha studiato nelle migliori carceri d'Italia». A muoverli (rubare lo scatolonecassaforte di Sudan: ecco l'impresa compiuta) è una molla, come dire?, estetica: «...non avevamo nella faccenda interessi economici. Ne avevamo, al più, di calandrineschi...». Pink, in particolare, «voleva fargli ridere dietro», e così «stopparlo in tempo (Sudan), prima che riuscisse davvero a imporsi». Insomma: ciascuno al suo posto, mai esagerando, mai andando oltre la modica quantità. Sfondo, scenario della kermesse: la cittadina laziale, «gente sostanzialmente timida, mangiona, famigliocentrica. Devota, come no: madonninara», uno scampolo di Italietta, vizietti e tic e canina tristezza e stanche, oleose virtù. Attori: i cosiddetti «amici di chiave», una congrega che ruota intorno a Diamantina, funzionarla di banca (per gli amici la chiave è sotto lo stuoino), ammessa - una ventina di grammi, il cadeau nel paradiso artificiale malandrinamente arraffato. Come finirà l'intrepida vicenda? Come in una comica d'antan miscelata con i comics odierni (non a caso stipati nella biblioteca di Diamantina): con una «trita», un macello, una gag, un singulto, appunto, di fumetto. E Cardarelli e Pavese, evocati in avvio di pastiche? C'entrano, c'entrano. Il signore che l'iconografia ha consegnato ai posteri avvolto ostinatamente nel pastrano, estate e inverno, è il modello dell'affabulatore (di Massimo Barone?): «Per fortuna scrivere mi ha sempre divertito. La tesi di laurea su Cardarelli fu il gioco più coinvolgente a cui mi sia dedicato» (capita di inciampare - felice inciampo - in un vocabolo cardarelliano, «astato», alto sulle nostrane mi¬ serie, sul linguaggio contemporaneo invertebrato, flaccido: carinerie e ancora carinerie). Ad accendere la nostalgia di Pavese, del suo diavolo, è la droga «nobile». Qui - nelle pagine di Barone - annegata (esorcizzata) nel ridicolo. Là, sulle colline langarole, fronteggiata (ancora) sfoderando una bandiera morale: «Pensava a Poli. - "E' un ragazzo viziato, - disse. - La colpa è di questo mondo dove i padri fanno troppi milioni. Così invece di partire da riva come tutte le bestie, i figli già si trovano nell'acqua profonda quando ancora non sanno nuotare"». Oggi nuotiamo - avverte Barone - in «un Paese delle Meraviglie senza spiegazioni per l'uso». Inutile alzare lo stuoino, inutile cercare la chiave. Inutile anche disperarsi o ammaccarsi. Come direbbe la voce narrante: «Stammi bene, tuo Sbando». Brano Quaranta AMICI DI CHIAVE Massimo Barone Fazi pp. 137 L. 22.000 In libreria dal 20 settembre
Persone citate: Cardarelli, Massimo Barone, Pavese
Luoghi citati: Civitavecchia, Italia, Poli, Sudan, Tarquinia
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