Pepino, ritorno a Capri

Pepino, ritorno a Capri Dopo trionfi e oblìi, il cantante festeggia domenica i quarantanni di carriera con un concerto su Raiuno Pepino, ritorno a Capri «Resterò sulla scena per sempre» CAPRI. Va in onda domenica su Raiuno dalla piazzetta di Capri, alle 20,40, «Champagne... Di Capri, di più», uno show dedicato ai primi quarantanni di carriera di Peppino Di Capri, che sarà in scena accompagnato dal proprio gruppo e da un complesso d'archi tutto al femminile. Presenta Milly Caducei, fra gli ospiti: Renzo Arbore con la sua Orchestra Italiana, Gigi Proietti, Lionel Ritchie, Dionne Warwick che diletterà con il musicista caprese in un brano di Bacharach, Christian De Sica in «'0 sole mio», Dulce Pontes e Carla Fracci. Il figlio diciassettenne di Peppino, Edoardo, suonerà la chitarra in «Nessuno al mondo». NAPOLI DAL NÒSTRO INVIATO Ci sarà anche Roberta ad ascoltarlo sabato, in piazzetta. «Roberta, ascoltami, ritorna ancor ti prego...» implorava Peppino Di Capri nel '63: ed era lei, l'indossatrice torinese sua prima moglie, ava delle Herzigova, collo di cigno e figura sinuosa. La canzone furoreggiò nella liitparade di Luttazzi ma Peppino era già famosissimo, aveva fatto ballare il twist dentro tutti i .jukc box, aveva sconvolto i classici napoletani vestendoli di rock. La pesante montatura nera degli occhiali, le giacche lamé, fecero subito moda e tornano oggi, come molte cose nate fra i 50 e i 60. Sono passati 40 lunghi anni, Peppino è spesso scivolato nell'oblio e poi risorto. Alla vigilia dei 60 anni lo riscoprono la tv e la discografia: dovrebbe uscire entro Natale un doppio ed con tutti i suoi successi suonati da una grande orchestra e con la collaborazione anche canoi a di Renato Zero. Nel '58, lei finì dritto nei jukc box con «Maladia» e «Nun è peccato» «Sono nato nella musica, a Capri. Mio nonno suonava il clarino, mio padre aveva studiato al Conservatorio e suonava molti strumenti in un gruppo. Ho cominciato presto anch'io: la notte chi finiva prima passava a prender l'altro. Nel '58 dunque, ad Ischia in un locale, mi sentirono i dirigenti della Carish e m'invitarono a Milano per un provino. 11 successo, immediato, partì dal Nord: a Ischia venivano molti milanesi, mi ricordo i Rizzoli». Lei fu uno dei primi ad inventarsi un look, «'l'ulto spontaneo, non programmato. I miei zii d'America mi mandavano le camicie hawaiianc; in quanto alle giacche di lamé, ancora mi dispiace per ima bellissima, di broccato d'oro giapponese, che mi rullarono dopo uno spettacolo a Maranello. Gli occhiali neri me li aveva regalati un negoziante di Lecce: li comprò tutta l'Italia poi, da mettere anche senza lenti. Ma gli zii mi avevano anche regalato un registratore con il quale catturavo di notte i ritmi americani e inglesi alla radio: li imparavo e li rifacevo la sera dopo sul palco, inventandomi al momento le parole». E lo strapazzo dell;, melodia napoletana? «Incoscienze giovanili. Se ti metti a ragionare, non le fai. Quando cominciai, presi le canzoni classiche che mia madre cantava a squarciagola in cucina e le feci alla Elvis, alla Paul Anka. Il mio caposcuola era anche Marino Barreto: io sono un incrocio fra la sua sofisticazione nasale e la facilità di Paul Anka». I tradizionalisti la presero male? «Mi volevano linciare. Sergio Bruni disse che da me la canzone napoletana aveva subito un duro colpo: ancora oggi non mi saluta. Veramente, non mi saluta neanche De Simone. Boh». Pino Daniele fece a fine '70 una operazione simile a quella che lei aveva fatto a fine '50. «Ha dato anche lui una rinfrescata, usando però il blues. Da ragazzo mi portò a sentire dei pezzi, Pino. Ma poi quando me ne piaceva imo mi diceva subito: "Ouesto lo faccio io"». Lei è poi ridiventato melodico «E' stato por le esigenze di quella maledetta "Canzonissima" tv: per aver voti e cartoline dovevi esser elegante, posato, col panciotto giusto». Come ha vissuto declino? «Con dignità, consapevole che qualcosa stava cambiando, sapendo i miei limiti e la mia forza. Dal '66 al '70 ebbi un periodo disastroso: mi ero lasciato con Roberta, lei stava con un tipo che aveva problemi giudiziari, non potevo vederla così sulle pagine dei giornali. La casa discografica mi faceva incidere cose allucinanti e m'impediva ciò che sarebbe andato bene por me. E' un errore italiano: se una volta sbagli 2 o 3 canzoni, sei tutto da buttare». Che ne è oggi, di Roberta? «Ha 58 anni, vive a Capri in un mio appartamento. Nostro figlio Igor sta a Napoli e vorrebbe fare management musicale. La inquadreranno, domenica, durante "Roberta": lei è sempre stata un po' esibizionista». Sua moglie Giuliana? «E' intelligente. Sa che sposando un uomo di spettacolo non si può pretender più di tanto. Non dimostra gelosia». C'è rapporto fra maturità e creatività? «Passano gli anni e diminuisce la si- periodi di curezza. Ti senti più osservato, criticato». Lei è di destra, come si dice? «Sono un simpatizzante. Anche mio padre s'ispira a quell'area; forse, dico io, perché a Capri abito un po' più su di Villa Ciano. Per spiegarmi, mi arriva più un messaggio di Fini che di altri. Però, ho sempre pensato che la canzone non capovolga i governi. Non scriverei un inno a un partito, come De Gregori». E' pentito di qualcosa? «Dei miei rapporti con gli addetti ai lavori. Tornassi indietro, andrei a scuola di comportamento. Forse, da isolano, sono un isolato». Cos'ha voglia di fare, adesso? «Penso che la mia voce mantenga imo standard di limpidezza, in linea con le cose che escono Oltreoceano. Voglio continuare a cantare: cercherò nuovi pezzi finché rimarrò sulla scena». La Napoli di Arbore? «Dicono che è da cartolina: ma lo cartoline girano il mondo. Ha un unico difetto tecnico, cambia le battute: accorcia, allunga, stravolge. Ma fa bene a Napoli». I suoi eredi? «Pino Daniele è la giusta conse- guenza di una tradizione che si è evoluta, da Carosone e Peppino Di Capri. Con tutto il rispetto, non è un erede D'Angelo, che ritengo piuttosto un incrocio fra Bruni e Merola. Per evoluzione della specie, intendo quelli che inventano: io il r'n'r, Pino il blues. D'Angelo, che cosa ha inventato?» 199 Posse, Almamegretta? «Gli Alma sono musicalmente molto bravi, ma da Eduardo in poi non se ne può più del piangersi addosso e del raccontar le cose rionali». Che pensa di Bassolino? «E' uno che ci sa fare, lo rispetto. Un po' meno per le scelte musicali: se non sei del suo partito, a Napoli non accosti. Vanno benissimo i Dalla e i Venditti, ma non ci starebbero male qualche volta i bravi locali. Se io vado a Bologna, col cavolo mi mettono una piazza a disposizione». I neomelodici? «Si sono svegliati, supportati da Costanzo. E' un fenomeno commerciale piìi che creativo: vorrei precisare che quella non è la canzone napoletana». Marinella Venegoni «La mia voce mantiene limpidezza non ha nulla da invidiare alle cose che arrivano dall'America. La nuova musica napoletana? Mi piace Daniele, gli Almamegretta sono bravi ma basta col piangersi addosso» CHI E' Nome: Giuseppe Faiella. nato a Capri il 27 luglio 1939. In arte Peppino Di Capri Studi: ginnasio e 5 anni di pianoforte. Prima moglie: Roberta Stoppa, ex indossatrice. Moglie attuale: Giuliana Gagliardi, biologa. Figli: da Roberta Igor, 27 anni. Da Giuliana Edoardo di 17 e Dario di 12. Singolo più venduto: «Let's Twist Again», 11 mesi primo in classitica dal gennaio '62. Le sue interpretazioni più famose: «Maladia», «Nun è peccato», «Voce 'e notte», «Parlami d'amore Mariù», «Let's Twist Again», «Speedy Gonzales», «Addio mondo crudele», «Roberta», «Amare», «Champagne», «Un grande amore», «Non lo faccio più». •sclia «Se potessi tornare indietro, andrei a scuola di comportamento Forse, da isolano, sono un isolato» ^'''^TiiVii^t^^iiiiiiryj apri Peppino Di Capri Sotto il cantante con la prima moglie: Roberta mpre» I E' la. nato a Capri il 27 lupino Di Capri ni di pianoforte. rta Stoppa, ex indossa ana Gagliardi, biologa. r, 27 anni. Da Giuliana di 12. o: «Let's Twist Again», sitica dal gennaio '62. oni più famose: ccato», «Voce 'e 'amore Mariù», «Speedy Gonzarudele», «Roberampagne», «Un lo faccio più». © MINA TOP 45 • I campioni di vendite di dischi a 45 giri della musica italiana e la loro permanenza complessiva in hit parade con i singoli: • ADRIANO CELENTANO 206 mesi 189 mesi • GIANNI MOR AND I 127 mesi • PEPPINO DI CAPRI 111 mesi Peppino Di Capri Sotto il cantante con la prima moglie: Roberta