Picasso, l'ultimo mistero va all'asta

Picasso, l'ultimo mistero va all'asta A Parigi l'eccezionale collezione custodita gelosamente per 50 anni dalla compagna Dora Maar Picasso, l'ultimo mistero va all'asta Fra i capolavori «La donna che piange», il quadro che preparò «Guernica» DPARIGI IECI tele di Picasso, una cinquantina di disegni, più un numero considerevole I di «sculture di carta», di libri illustrati dal pittore, di gioielli da lui stesso cesellati, di ceramiche, di fotografie. Per la prima volta, il pubblico, i critici e gli studiosi possono ammirare un'eccezionale collezione di opere appartenute a Dora Maar, morta novantenne l'anno scorso. Esposta per tre giorni nelle sale della Maison de la Chimie, la collezione sarà poi trasferita a New York, prima di tornare a Parigi, dove sarà dispersa all'asta il 27, 28 e 29 ottobre, a cura dello studio notarile Piasa &• Mathias. Dora, il cui vero cognome era Markovitch, fu l'amica e la «musa» dell'artista spagnolo tra il 1936 e il 1943: insieme attraversarono il drammatico periodo della guerra e dell'occupazione tedesca. Nell'appartamento parigino in cui aveva trascorso, come una reclusa, gli ultimi 50 anni di vita, la donna custodiva un vero «museo privato» rimasto intatto fino a oggi. L'asta, alla fine di ottobre, sarà il «clou» della stagione artistica parigina: gli addetti ai lavori calcolano che la vendita potrebbe fruttare dai 150 ai 200 milioni di franchi (45-80 miliardi di lire). Un solo quadro, La donna che piange, è valutato 5 o 6 miliardi di lire. Pablo Picasso era un donnaiolo impenitente: due matrimoni, cinque lunghe relazioni, un numero imprecisato di avventure e di conquiste. Il suo itinerario sentimentale è mdissolubilmente legato al suo percorso artistico: ogni volta che incontrava una donna, faceva piazza pulita del passato e iniziava una nuova vita. Cambiava casa, cambiava il cane, il poeta preferito, e persino gli amici. Soprattutto, cambiava lo stile e il modo di dipingere: a ognuna delle compagne corrisponde una fase, periodo «blu» e periodo «rosa», cubismo «analitico» e cubismo «sintetico», la serie delle «teste di donna» e quella delle «nature morte», fino (negli ultimi anni, dopo il 1960) alle cosiddette opere «d'après», in particolare le varianti su Las Meninas di Velàzquez e Le Déjeuner sur ITierbe di Manet. Eppure, una parte della produzione artistica di Picasso era fino¬ ra rimasta avvolta nel mistero. Dopo la guerra, e dopo la rottura con l'artista, Dora Maar si era chiusa nel suo appartamento della rue de Savoie: non usciva quasi mai, non riceveva visite. Solo un suo vecchio amico, Charles Zervos (autore del primo catalogo «ragionato» delle opere di Picasso) aveva potuto vedere la collezione che la donna custodiva gelosamente, e farne una descrizione approssimativa. Soltanto dopo la scomparsa della «musa», morta senza lasciare testamento, la collezione ha potuto essere repertoriata. Il pezzo forte è La donna che piange, un ritratto di Dora dipinto da Picasso, forse come studio preliminare per Guernica. La collezione comprende altri sette ritratti di Dora lira cui Dora con le unghie dipinte di verde e Dora con una camicetta azzwra), una cinquantina di disegni (fra cui tre del periodo «blu»), un manoscritto autografo del poeta Paul Eluard illustrato da Picasso, quaranta disegni per un volume delle opere del naturalista Buffon (eseguiti dall'artista in un pomeriggio, il 24 gennaio 1943), le «sculture di carta» (pezzi di carta ritagliati e bruciacchiati con la sigaretta) che raffigurano volti o animali, e numerosi gioielli cesellati da Picasso apposta per la com¬ pagna. Dora Maar, che frequentava il gruppo dei surrealisti, aveva conosciuto Picasso nel celebre caffè «Les Deux Magots», a Saint-Germain-des-Prés, nel gennaio 1936. Fin dall'inizio, il loro idillio fu burrascoso, anche perché il pittore non si decideva a troncare la relazione con la sua ultima amica, Marie-Thérèse Walter (per quasi un anno divise il tempo fra le due donne) e tirava per le lunghe la procedura del divorzio dalla prima moglie, la ballerina lussa Olga Kokhlova. Alta, bruna, occhi scurissimi e lineamenti delicati, Dora aveva un carattere difficile: era esigente, esclusiva, gelosa. Non a caso, le opere di Picasso, in quel periodo, sono spesso tormentate, con una dimensione tragica. «Con Marie-Thérèse», ha scritto un biografo, «Picasso aveva ritrovato la calma e la serenità; ma Dora fu per lui la donna di tutte le tragedie». Enrico Molinari

Luoghi citati: Guernica, New York, Parigi