Cir azzera le «risparmio»

Cir azzera le «risparmio» Cir azzera le «risparmio» LA Cir di Carlo De Benedetti archivia il primo semestre '98 con un utile ante imposte di 296,8 miliardi, di cui 229,3 derivanti da plusvalenze relative alla cessione di Sasib Railway (118,6 miliardi) e della residua partecipazione in Olivetti (110,7 miliardi). «Se si escludono tali plusvalenze - sottolineano alla Cir - il risultato lordo è di 67,5 miliardi e si confronta con un utile ante imposte di 7,4 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno». Per quanto riguarda l'andamento dell'esercizio in corso, la Cir prevede «che il risultato della gestione ordinaria sia migliore di quello del 1997». Il fatturato consolidato è stato di 1715,7 miliardi contro i 1777,7 miliardi dei primi sei mesi '97 (-3%). «A parità di area di consolidamento però, escludendo cioè i proventi dell'azienda ceduta all'Alstom, che nel primo semestre dello scorso anno erano stati pari a 159,2 miliardi, il consolidato della società - fanno notare alla Cir risulta in crescita di oltre 97 miliardi (+6%)». E intanto, il consiglio di amministrazione della società controllata dalla famiglia De Benedetti sottoporrà all'approvazione dell'assemblea straordinaria degli azionisti la proposta di ridurre il capitale sociale di 69,5 miliardi mediante l'annullamento di 69,5 milioni di azioni di risparmio già in portafoglio della società e acquistate in buy back sul mercato negli ultimi mesi. E' la prima volta che questo accade in Italia e se il tribunale di Torino, competente per questa richiesta, darà l'ok all'operazione, per le aziende quotate a Piazza Affari si aprirà una via per smuovere le acque sta¬ gnanti dell'azionariato di risparmio. L'annullaménto di 69,5 milioni dì azioni di risparmio - spiegano alla Cir - comporta «oltre alla riduzione del capitale sociale per 69,5 miliardi di lire (da 905,2 a 835,7 miliardi), la riduzione delle azioni proprie in portafoglio per il valore di carico delle azioni annullate, pari a 107,3 miliardi di lire. Di conseguenza le riserve si ridurranno per 37,8 miliardi di lire, pari alla differenza fra il valore di carico delle azioni annullate e il corrispondente valore nominale». COFIDE. La holding del gruppo De Benedetti torna all'utile nel primo semestre '98. Grazie alle plusvalenze realizzate dalla controllata Cir l'utile consolidato ante imposte del primo semestre '98 raggiunge i 70,8 miliardi (perdita di 5,4 miliardi nel semestre '97), mentre la Cofide spa registra profitti per 55,1 miliardi (contro un rosso di 12,5 miliardi a giugno '97). L'utile consolidato della gestione ordinaria è stato di 82,5 miliardi contro i 32,7 del primo semestre '97. Il patrimonio netto consolidato al netto della quota di terzi era di 582,1 miliardi (514,6 a fine dicembre scorso), mentre l'indebitamento finanziario netto del sistema di holding Cofide è passato da 8 miliardi di fine dicembre ai 149 miliardi di fine giugno. Variazione da ricondurre all'incremento della partecipazione in Cir (da 49,8 a 52,9%) e all'acquisizione del 12,3% della Bim. Il patrimonio netto Cofide spa era invece di 569,6 miliardi. Quanto all'esercizio in corso «si prevede che il risultato della gestione ordinaria sia migliore di quello del 1997».

Persone citate: Carlo De Benedetti, De Benedetti

Luoghi citati: Italia, Torino