Tietmeyer raggela le Borse di Zeni

Tietmeyer raggela le Borse In Europa s'è fermata la corsa, Piazza Affari cede lo 0,69%. Anche il dollaro perde colpi Tietmeyer raggela le Borse «Non c 'è necessità di abbassare i tassi» MILANO. Colpo di freno. Frena il dollaro, frenano le Borse europee, Piazza Affari (-0,69%) compresa, frena in partenza anche Wall Street che poi si riprende ma non concede il bis del giorno prima quando tutte le Borse erano salite a razzo trascinate dalle speranze di prossimi tagli dei tassi. Ci speravano i mercati e dopo le parole del presidente della Fed, dieci giorni fa, quando Alan Greenspan aveva lasciato balenare la possibilità di una riduzione del costo del denaro negli Usa se la crisi si fosse aggravata, qualcuno aveva intravisto nel comunicato emesso lunedì sera dal G7 un consenso di massima a una manovra generalizzata sui tassi, in America ma anche in Europa, come risposta comune alle turbolenze dei mercati. Errore, grave errore, corregge immediatamente Hans Tietmeyer, il governatore della Bundesbank, custode supremo della stabilità del marco e quindi dell'Euro. «Non vedo alcuna necessità di un allentamento monetario in Europa», dice Tietmeyer parlando a un convegno economico a Francoforte. E per evitare fraintendimenti aggiunge: «E' sbagliato voler vedere nel comunicato finale diffuso dal G7 un segnale di allentamento globale dei tassi d'interesse». Fine degli entusiasmi e vallo a spiegare, ai mercati, che le parole del presidente della Bundesbank non sono novità: da sempre, anche nei momenti più caldi della crisi giapponese e poi del collasso russo, la banca centrale tedesca aveva gettato acqua sul fuoco negando la necessità di procedere a manovre sui tassi. America, Giappone ed Europa, ha ribadito ieri a Francoforte Tietmeyer, stanno vivendo cicli congiunturali differenti, in particolare, ha spiegato, in Europa sta emergendo una ripresa della domanda interna che rende impensabile un ammorbidimento della politica monetaria. Morale, l'Europa non seguirà le decisioni della Fed di Greenspan, non ridurrà i propri tassi la Germania, giusto in qualche Paese (l'Italia, l'Irlanda) sarà possibile un taglio che favorisca una convergenza (verso quota 3,30% di Francia e Germania) prima del via all'Euro, anzi sarà proprio questa - lascia intendere Tietmeyer - la priorità per le banche centrali europee: ridurre il differenziale fra i tassi in vista dell'introduzione del l'Euro. Prevedibile finché si vuole, il «nein» della Bundesbank è una secchiata d'acqua fredda. Alle undici e trenta, quando le parole di Tietmeyer fanno il giro del mondo, nelle Borse prevale il se gno meno. Ma è soprattutto il dollaro, sensibilissimo, a perdere terreno dopo tre giorni di recupero. Chiusi i mercati giapponesi (per festività) il termometro della nuova debolezza del biglietto verde sta tutto nel cambio dollaro-marco: lunedì il dollaro valeva 1,7020 marchi ieri è sceso a 1,6860. Identico calo sulla lira che ieri ha recuperato altre 16 lire quotando 1682,17. Va giù il dollaro (che recupera qualcosa solo in serata) e le Borse europee, in attesa di Wall Street, registrano l'altolà di Tietmeyer nell'incertezza totale. Alle tre del pomeriggio Piazza Affari è sotto dell'1,7%, Londra, Parigi, Francoforte veleggiano tra il -0,5% e il -1,5%. Mezz'ora dopo Wall Street apre in ribasso di 42 punti e Piazza Affari tocca il -2%. Gli scambi non sono elevatissimi, meno di 2500 miliardi, ma per qualche minuto c'è chi teme il tonfo. Per fortuna il pendolo di Wall Street risale, alle quattro e dieci il Dow Jones azzera le perdite e va su di 18 punti, poca cosa ma basta a riportare un po' di tranquillità a Milano come a Parigi. In Piazza Affari il Mibtel recupera quasi un punto e mezzo e chiude a -0,69%, a Parigi il Cac perde lo 0,45%, a Francoforte l'indice Dax cede lo 0,86%, a Zurigo il Swiss market perde l'I,43% mentre a Londra il Ftse100 riesce addirittura a chiudere in leggerissimo rialzo ( + 0,25%). Insomma, alla fin fine, tra le speranze per il G7 che verrà (in ottobre) e i colpi di freno della Bundesbank, ancora una volta Wall Street, con i suoi giù e su, ha dato la linea ai mercati. Esemplare l'andamento, prima pesante- mente giù e poi in recupero, di Piazza Affari dove, ancora una volta, grandi protagoniste sono state alcune banche e, in particolare, Bnl, Banco di Napoli e Ina. Di nuovo sospese per eccesso di rialzo, le Bnl, che hanno poi fissato il prezzo di riferimento in crescita dell'I 1,67%, e le Banco di Napoli (+13,11%). Bene i titoli Ina ( + 3,29%) che il mercato vede come l'ago della bilancia dato il peso che la compagnia avrà nel nucleo di comando di Bnl e quello che già ha nel capitale di un Banco di Napoli che il mercato vede destinato a fondersi con Bnl. Armando Zeni A Milano corrono solo i bancari Sotto tiro Bnl, Ina e Banconapoli .."vo¬ Alan Greenspan presidente della Fed e (a destra, in alto) Hans Tietmeyer presidente della Bundesbank