«Film porno? Lo moglie sia indulgente»

«Film porno? Lo moglie sia indulgente» Don Zega «Film porno? Lo moglie sia indulgente» Don Zega ROMA. Se il marito guarda film pornografici, la moglie che non si limita alla «indulgenza», ma «partecipa» può contribuire alla «complicità» coniugale. A questa affer mazione di un lettore di Famiglia Cristiana, don Leonardo Ze ■ ga nella rubrica «Colloqui col padre» risponde: «Potrei anche dichiararmi d'accordo». La questione dell'atteggiamento che le donne dovrebbero avere di fronte al marito che guarda film pomo è oggetto di una lettera al settimanale dei Paolini nella quale, a proposito di un precedente intervento su tale argomento, una lettrice invita «spose, madri e preti a fermare il loro giudizio al di qua della invalicabile e privatissima sfera di ognuno», e a trattare i mariti da adulti e non da bambini. Don Zega, nel dare ragione alla lettrice paragona il marito che guarda il film porno al bambino colto a rubare la marmellata. «In questo senso - spiega - e solo in questo, invitavo la moglie a un atteggiamento vigile, ma anche indulgente». Don Zega cita un altro lettore, secondo il quale «consigliare alle mogli la pazienza potrebbe, su tempi lunghi, rivelarsi un errore. Si dovrebbe, forse, consigliare la partecipazione, che è tutt'altra cosa, e qualche matrimonio in più si salverebbe certamente». Affermazione sulla quale don Zega dice che potrebbe concordare. Ma «guardare un film hard da soli o avendo accanto la moglie è peccato contro la castità e la temperanza». Lo afferma don Mauro Cozzoli, docente di teologia morale alla Pontificia università Lateranense, rispondendo sul problema sollevato dai lettori di Famiglia Cristiana. «L'hard - osserva don Cozzoli - contribuisce a oggettivizzare la sessualità e a inaridire il suo valore di fattore comunicativo all'interno della coppia, nella prospettiva di una comunione coniugale. Lo stesso don Zega mi sembra che in questo contesto - prosegue don Cozzoli - tolga ogni legittimità alla complicità tra moglie e marito che consumano questo tipo di prodotti hard. Si tratta infatti di una visione che non ha alcuna dimensione di valori ma che si limita a confinare ognuno dei due partner all'interno di un consumo egoistico del tipo: ognuno si fa i fatti propri e guarda l'hard». Jessica Rizzo, pornostar e imprenditrice del porno, dice invece: «Se attraversassi una crisi coniugale andrei a confessarmi da don Zega perchè sono sicura che saprebbe consigliarmi per il meglio». La Rizzo accoglie con grande favore le frasi in cui don Zega si dichiara d'accordo con la lettrice convinta che il video porno può contribuire alla complicità della vita coniugale. «Un bravo sacerdote deve essere anche un bravo psicologo perchè in confessionale raccoglie i segreti più intimi dei fedeli, quindi deve saper aiutare le coppie in crisi a ritrovare l'armonia sessuale», sostiene la Rizzo. Su un punto la pornostar non è d'accordo con don Zega: «Non avrebbe dovuto affrontare la questione soltanto dall'ottica del marito sorpreso dalla moglie come un bambino, oggi il mercato delle cassette hard non e più esclusiva degli uomini che forse nella percentuale degli acquirenti sono ormai in minoranza, rispetto alle donne», [r. cri.] Don Zega

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