Maserori, la nuova sfida parie da una granturismo di Michele Fenu

Maserori, la nuova sfida parie da una granturismo La «3200 GT» segna la riscossa della casa del Tridente: è un coupé da quattro posti che sfiora i 300 Torà Maserori, la nuova sfida parie da una granturismo MODENA DAL NOSTRO INVIATO Con una elegante manovra Stirling Moss, vecchio campione delle corse, insieme con Luca Montezemolo, ferma alle 15,30 una fiammante 3200 GT nera davanti alla rinnovata fabbrica della Maserati in via Ciro Menotti a Modena: è il primo esemplare uscito dalla linea di montaggio, una granturismo che è anche il concreto, bellissimo segno della rinascita di questo glorioso marchio italiano affidato dal Gruppo Fiat alle appassionate e competenti cure della Ferrari. «Abbiamo l'orgoglio - dice il presidente Montezemolo - di ideare vetture ricche di personalità in un mondo di modelli sempre più simili. Per noi oggi comincia un'importante e affascinante avventura industriale». E' ima settimana felice per il made in Italy. Domenica, con la Ferrari, il trionfo di Monza in FI, ieri l'anteprima della 3200 GT («Inutile chiamarla con nomi particolari, questa è una Maserati, e basta» sottolinea Paolo Marinsek, amministratore delegato della Casa del Cavallino), domani a Madrid la presentazione della 166, l'ammiraglia Alfa Romeo. Come denominatore comune passione e impegno, spirito fedele alle tradizioni ma anche innovazione tecnologica. Un cocktail forte per vincere la sfida dell'auto. E se la Ferrari corre anche nel campo della produzione di serie («Chiuderemo il '98 - spiega Montezemolo - con un aumento dell'8% dei volumi di vendita 1997, un risultato eguale alla crescita del '97 sul '96»), tocca alla Maserati, più che mai radicata a Modena, tornare all'antico splendore dopo anni di appannamento. Lo scopo è quello di creare un polo industriale di supervetture, sportive e di lusso, capace agli inizi del Duemila di produrre 10 mila unità all'anno: 6000 Maserati e 4000 Ferrari. Un obiettivo ambizioso quanto affascinante, che sta impegnando da tempo gli uomini di Maranello («Ma Ferrari e Maserati, pur complementari, rimarraimo ben distinte per tipi di auto e vocazione» precisa Montezemolo). La Maserati e stata chiusa per sei mesi, la fabbrica ristrutturata (nuove linea di montaggio e sala motori), la berlina Quattroporte rivista e ribattezzata Evoluzione. E si sono impostati piani per ricostruire la rete commerciale, sulla base di quella Ferrari, ampliando il numero dei dealers e dei mercati ( 115 in 35 Paesi) e, soprattutto, si è lavorato duramente su qualità e affidabilità. I conti sono ancora in rosso, ma si è seminato e si semina per il futuro. Le cifre che Montezemolo e Marinsek espongono sono chiare: nel '98 la Maserati venderà 800 auto con un fatturato di 90 miliardi. Nel '99 si salùà a 2400 imita (di cui 1700 coupé 3200 GT) e a 230-240 miliardi, nel Duemila a 2500 e 250- 260. Qui si dovrebbe toccare il pareggio e, poi, con l'arrivo della versione spider nel 2001, il grande balzo in avanti. Perché, allora, le due granturismo saranno vendute anche negli Usa. Le consegne saliranno a 3000-3500 esemplari l'anno. Ma, intanto, si lavora alla nuova Quattroporte (debutto nel 20022003). Quando il piano sarà completato, la Casa del Tridente toccherà, appunto, quota seimila con un fatturato di 650 miliardi. Il nuovo coupé significa un investimento di 100 miliardi più 25 per la fabbrica, che lega tecnologia e artigianato. Dalla Evoluzione alla futura Quattroporte l'impegno finanziario prevede una spesa complessiva di 400 miliardi. Considerando nell'arco di tempo un fatturato di duemila miliardi, ciò significa uno stanziamento del 20%, un record. Dunque, la 3200 GT (che si richiama nella sigla alla gloriosa 3500 GT, un'altra vettura che segnò una svolta epocale per la Maserati negli Anni 50) come simbolo di riscossa. Un simbolo che rifugge dall'ostentazione e che porta in vetrina il fascino dell'eleganza sobria. Ma nello stesso tempo di grande personalità, con forme rotonde e muscolose insieme, una parte anteriore di armonico disegno e una coda tronca incastonata dai sottilissimi fanalini: una chicca stilistica e tecnologica. Non per nulla la firma è di Giorgetto Giugiaro. «E' un design non appariscente, ma accatti¬ vante». Giugiaro sottolinea come lo sviluppo dello stesso sia avvenuto sotto l'attenta regia di Paolo Cantarella, che ha seguito con passione la crescita, anche tecnica, di questa superba granturismo. L'abito riveste un abitacolo spazioso e raffinato con quattro comodi posti, tutto in pelle, un sofisticato motore 8 cilindri di 3200 ce e 370 cavalli, morbido e brillante (280 km/li), sistemi di sospensione e di trazione avanzati. «Un'auto che dà il piacere della guida» giura Montezemolo. Il prezzo di questo gioiello (prime consegne a gennaio) che sfida Jaguar e Porsche è già fissato: 149,5 milioni. Michele Fenu Insieme con la Ferrari c'è l'obiettivo di costruire un polo industriale di auto Sportive ~uca Montezemo'° e> a destra, Giorgetto Giugi iaro. presentano la Maserati 3200 GT

Luoghi citati: Madrid, Maranello, Modena, Monza, Usa