Porte aperte per 38 mila immigrati

Porte aperte per 38 mila immigrati La bozza del governo sui flussi '98 prevede anche una sanatoria per il ricongiungimento familiare Porte aperte per 38 mila immigrati Concesso entro l'anno l'ingresso per lavoro ROMA. Ci sono 38 mila extracomunitari - in regola con la legge - in più. Trentóttomila perché tanti saranno gli immigrati che entro il 31 dicembre prossimo otterranno il permesso di soggiorno e che si sommeranno ai ventimila previsti dal provvedimento prima della legge di marzo. La bozza del decreto sui flussi '98 che la presidenza del Consiglio ha presentato in Parlamento prevede anche una sanatoria per il ricongiungimento familiare, col cittadino straniero in regola in Italia. Sono sei gli articoli della bozza. Dei 38 mila immigrati tremila (di cui 1500 tra coloro che accettarono di rimpatriare) saranno sicuramente albanesi, 1500 marocchini e altri 1500 tunisini. Tutti chiamati nominalmente. Il testo che ora, come chiede Prodi, sarà esaminato con estrema urgenza dalle commissioni parlamentari, prevede una via preferenziale per i Paesi del Mediterraneo, in base agli accordi di riammissione stipulati in estate. La restante quota comprenderà gli extracomunitari irregolari che entro il 30 novembre attesteranno precise condizioni. Innanzitutto una documentazione sull'effettiva presenza in Italia prima del 27 marzo scorso (data dell'entrata in vigore della legge sull'immigrazione) e sul possesso di un alloggio almeno temporaneo. Ma soprattutto un contratto di lavoro subordinato o autonomo anche di carattere stagionale. E proprio questo è il punto chiave. La bozza, infatti, è una risposta alle richieste delle imprese del Nord di andare al di là delle quote del '97 per poter utilizzare maggiore manodopera. Ed è una risposta all'ordine del giorno del Senato che ieri chiedeva al governo regole per favorire l'emersione del lavoro nero. Ma il testo presenta ancora zone d'ombra. Neanche fonti del ministero dell'Interno, infatti, hanno spiegato che cosa accadrà se il 31 dicembre '98 si presentassero più di 38 mila immigrati provvisti di un permesso di lavoro: ulteriori circolari, particolari preferenze, eventuale graduatorie? E quelli che non entrerebbero in classifica? «Sarebbe un'autodenuncia, di regola dovrebbero essere espulsi», rispondono al ministero. «In realtà - afferma Giulio Calvisi, responsabile immigrazione Ds - il limbo si può evitare utilizzando eventualmente il decreto dei flussi '99 previsto per fine anno». Ma, ammette Calvisi, «per regolarizzare il lavoro sommerso nel Mezzogiorno d'Italia bisognerà ricorrere ad altre misure». Altre incertezze riguardano il calcolo dei ricongiungimenti che potrebbero incrementare notevolmente il numero degli immigrati da prescegliere. Per adesso non ci sono criteri precisi. Ed anche per il ministero «sono punti ancora da studiare». E' solo un primo passo, quindi. Ma un primo passo che ha prodotto una battaglia politica anche nella maggioranza. E' il tetto prefissato che fa discutere. Rifondazione Comunista critica la forma del provvedimento «tale da strozzare la dialettica parlamentare» e giudica la bozza «un imbuto strettissimo a un'infima minoranza di extracomunitari». E se per la Rete si tratta «di un mostriciattolo razzista», per Arci e Caritas «il decreto non tiene conto che in Italia l'area della clandestinità riguarda 200 mila persone ed è in contrasto con gli obiettivi enunciati dal ministro Napolitano». Contemporaneamente insorge anche la destra. Per Maurizio Gasparri «il governo in materia di immigrazione ribadisce la politica della resa, del compromesso deteriore, della completa apertura delle nostre frontiere». Polemizza anche Forza Italia: «Questa politica della fisarmonica incoraggia solo i clandestini che riterranno possibile rimanere in Italia senza temere espulsioni». Critiche contrapposte, quindi. In attesa di una nota esplicativa del ministero dell'Interno prevista per oggi. In attesa che i presidenti della Camera e del Senato discutano il testo. Per adesso gli unici dati certi sono quelli forniti dal ministero dell'Interno sul numero dei clandestini respinti. In quattro mesi, dall'entrata in vigore della nuova legge sull'immigrazione, sono stati oltre 15 mila gli extracomunitari allontanati dall'Italia. Giovanni Lamberti In quattro mesi sono stati oltre 15 mila i clandestini respinti Rifondazione: è un imbuto strettissimo An: è la politica della resa J J J J J J J jj J J J J 138.000 gli immigrati che entro il 31 dicembre otterranno il cjejra^^ di soggiorno per motivi di lavoro. .silllt'- |3000 gli albanesi chiamati nominativamente tra i 38J^rpfflaa»; agli accordi con Tirana), dei quali 1500 scelti tra crjgp accettato di rimpatriare dopo essere stato in Italia. ip 11500 i marocchini e altri 1500 i tunisini chiamati nominativamente in base agli accordi finora stipulati con Marocco e Tunisia, ^ 115.000 gli extracomunitari allontanati dall'Italia, tra respinti ed espulsi. i. 12.976 i clandestini respinti, di cui 8013 alla frontiera e 496$ ., dai questori. 2678 gli espulsi, di cui 2592 con accompagnamento immediato I alla frontiera e 86 in base a provvedimento dell'autorità giudiziaria. | > 295.000 gli irregolari presenti in Italia. ^ ? 1.086.000 gli immigrati che rappresentano la popolazione regolare, di cui 986.000 con permesso di soggiorno e 100.000 minori. 50.000-65.600 i nuovi arrivi ogni anno. ^1.900.000>2.500.000 i residenti previsti in Italia nel 2007, con una percentuale tra il 3,2 e il 4,2% della popolazione totale E' la risposta alle imprese del Nord: più manodopera straniera Il ministro dell'Interno. Giorgio Napolitano

Persone citate: Calvisi, Giorgio Napolitano, Giovanni Lamberti, Giulio Calvisi, Maurizio Gasparri, Napolitano, Prodi