La moda della spazzatura di Gabriele Romagnoli

La moda della spazzatura 11 Rapporto Starr, un segno dei tempi in America La moda della spazzatura c NEW YORK I sarà pure un motivo per cui il rapporto Starr è potuto passare impunemente sulle televisioni d'America in pieno pomeriggio ed è poi rimbalzato su tutti i mezzi di comunicazione destando sì scalpore, ma senza che il pubblico insorgesse. Il punto è che la materia trattata si inserisce perfettamente in un filone ero-trash diffuso in tutto il mondo, ma che, nella culla dell'eccesso, tracima. Sapete qual è il film più visto e citato del momento? Dimenticatevi Spielberg e la Normandia: è «There's something about Mary», una commedia che strappa grasse risate mostrando scene sconce. Il momento cult è questo: il protagonista si prepara all'appuntamento con Cameron Diaz. Un amico gli consiglia, per non presentarsi troppo eccitato, di masturbarsi. Quello va in bagno e provvede, ma al momento decisivo la «situazione» gli sfugge di mano e, per quanto si guardi intorno, non si avvede di dove sia andata a finire. Lei bussa alla porta, Lui va ad aprire. Lei lo guarda perplessa e domanda: «Cos'hai sull'orecchio? E' un nuovo gel? L'avevo giusto finito» e se lo passa tra i capelli. Il pubblico si esalta. Non solo. Pare sia diventato desolante uscire con un'americana. Si presentano regolarmente all'appuntamento guardando il partner in direzione dell'orecchio e domandano: «Cos'è, un nuovo gel?». E via con le risate. Esattamente quel che successe al presidente, solo che quando la «situazione» gli La mo sfuggì di mano finì, senza che lui se ne accorgesse, sul vestito blu di Monica. Volgare, certo, mai come quello che si vede ogni giorno in televisione, quando passano Jerry Springer o Howard Stein. Il primo conduce da tempo questo infernale show al cui confronto «Stranamore» sarebbe stato un elegante gioco sentimentale. 11 meccanismo è più o meno il seguente: mamma e figlia stanno sedute accanto, discutono allegramente, poi si apre la tenda e compare un tizio che dice alla signora: «Sono il protettore della tua bambina, batte per me da tre anni». La mamma lo prende a borsate e il pubblico, in studio e a casa, si entusiasma. Nel «Kenneth Starr Show» il procuratore si è invece avvicinato alla coppia presidenziale e ha soavemnete chiesto alla signora Clinton: «Lo sa che suo marito fuma il sigaro?». Lei, beata, ha risposto: «Certo». Poi, alle sue spalle è sbucata Monica e ha spiegato il resto. Quanto a Howard Stern, ha trasposto in tv il suo programma radiofonico dalla trasgressione facile e intrattiene gli spettatori mostrando loro una corte dei miracoli di cui fanno parte simpatici petomani che tentano nuovi record in diretta e disabili che si sono sottoposte a tempeste di ormoni e siliconi per compensare qualche deficit con qualche surplus: bilancio in pareggio, come quello pre¬ zatura sentato da Clinton in tempi lontani, quando ancora non era una specie di macchietta da dare in pasto ai sempre più salaci ma insipidi comici della sera, i cui spettacoli vanno in onda dopo le cronache sportive, nelle quali è opportuno segnalare l'imminente ritorno della voce di Marv Albert, il telecronista condannato per reati sessuali, che amava mettersi il reggicalze sotto i pantaloni. Non meno raffinato il tifoso dei St. Louis Cardinals che, in occasione del record dei fuoricampo, ha esposto allo stadio del baseball il seguente striscione: «Mia moglie sta per avere un bambino, ma io sono qui, a culo il resto». Erano, dunque, maturi i tempi per il rapporto Starr, che là la sua figura in prima serata, a questo cenacolo di spermatozoi in libera uscita. Senza voler nulla insegnare a questo Paese, giacché l'ondata di volgarità investe il mondo intero e non è certo dall'Italia che si può venire a far lezione, un luogo dove Jerry Springer fosse stato spento con il telecomando del disinteresse, e il film più visto fosse il sottovalutato «Return to Paradise» avrebbe forse avuto un identico presidente (ha, infatti, già avuto Jfk) ma non ne avrebbe evocato le gesta attraverso la pubblica lettura. Forse un magistrato non avrebbe neppure avuto la poca decenza di scriverlo, qualunque cosa un uomo avesse fatto, al riparo dei riflettori. Gabriele Romagnoli

Luoghi citati: America, Italia, New York, Normandia